CENNI STORICI
«Nei pressi di Grottole, in provincia di Matera, si scorgono resti di insediamenti umani di epoche lontane, dove è possibile respirare odori che rievocano tempi passati. Lì un piccolo appezzamento di terra situato tra il Santuario di Sant'Antonio abate e Castel Crotula prende il nome di Altogianni. Per la precisione esso comprende un'area che va dalla valle del Bradano a nord, e dal torrente Bilioso a sud, giungendo fino alla cima di un colle ove si possono scorgere i resti di un'antica torre, delimitata da un recinto. In realtà, la "torre" in questione altro non è che un resto di fortificazione. Un tempo da questa torre che, maestosa sovrasta le due vallate, era possibile scongiurare attacchi a sorpresa ed assicurare un'agevole difesa del territorio. Poi, col passare degli anni, l'antico borgo venne in qualche modo distrutto. Se per mano umana o ad opera del tempo, a noi non è dato di saperlo. Eppure in un'epoca molto lontana, i rintocchi della campana dell'abbazia scandivano il ritmo della vita. Poi tutto è andato perso. A partire dal 1500, infatti, di Altogianni non si sa più niente. Lo storico Tommaso Andreucci, ricostruendo la storia del borgo, ha sostenuto che esso fu sotto il Principato longobardo di Salerno, dei Saraceni, degli Angioini, degli Aragonesi e di altri popoli ancora. Molti di questi apportarono scompiglio e afflizione. Fu anche sottoposto alla giurisdizione di vari feudatari come il Castaldo di Acerenza, dei Zurlo, degli Orsini, del Principe di Taranto e del Contado di Montepeloso (l'Irsina di oggi). Subì anche numerosissimi saccheggi. In seguito furono in molti ad imporre il loro potere, a cominciare da Guglielmo Braccio di Ferro, Ruggiero il normanno, poi Giovanni d'Angiò, fino al regno di Giovanna II. Secondo lo storico Pasquale Simone, invece, gli abitanti di Altogianni furono dapprima colpiti dalla peste negli anni 1655-56, poi del tutto atterriti da un devastante terremoto. I sopravvissuti, sempre secondo lo storico, si sarebbero in seguito trasferiti nella vicina Grottole. Ancora, opinione comune degli studiosi Andreucci e D'Angella, fu che ad Altogianni un tempo vivessero circa centocinquanta persone, dedite per lo più alla coltivazione della terra. Oggi non resta che silenzio e desolazione ...».
Bibliografia e Sitografia
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XI sec.
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