CENNI STORICI
Il palazzo, oggi sede del comune di Albano Laziale, fu fatto costruire intorno al 1200 da Luca Savelli, o dal figlio Giacomo, e sorge sulle rovine di una cisterna romana le cui navate, coperte con volte a botte, costituiscono il basamento dell'edificio. Costruito come fortezza lungo la via Appia, nel corso dei secoli si espanse occupando una vastissima superficie, inglobando l'area di Porta Pretoria e la chiesa di San Pietro, dietro alla quale era annessa la cappella della famiglia Savelli. Della rocca medievale sono visibili, oggi, le torri quadrangolari ai lati del palazzo e il corpo centrale costruito con blocchetti in peperino. Nel 1600 furono eseguiti i primi interventi di ristrutturazione dell'edificio e nel 1602 divenne il palazzo residenziale dei principi Savelli dopo che gli stessi furono costretti a lasciare quello di Ariccia venduto ai principi Chigi. Il palazzo poi assunse l'attuale aspetto dopo il 1697, anno in cui i Savelli, gravati da debiti, vendettero il feudo di Albano alla Camera Apostolica e papa Benedetto XIV lo restaurò e lo ampliò così come è oggi. Il palazzo divenne in parte sede del governatorato e in parte residenza nobiliare per ospitare gli illustri ospiti del papa che sceglievano Albano come luogo di villeggiatura. Così nel 1773 il palazzo ospitò Giacomo III d'Inghilterra con la consorte, contessa d'Albany, ed il fratello duca di York, futuro vescovo di Frascati. Palazzo Savelli conobbe il massimo del suo splendore a partire dal 1774, anno in cui fu nominato vescovo di Albano il cardinale Francois Joachim de Bernis e nei saloni del palazzo venivano organizzate feste e ricevimenti ai quali accorrevano il fior fiore della nobiltà romana. Tra il 1780 e il 1791, durante i lavori voluti da Pio VI per l'ampliamento della via Appia, parte del palazzo fu abbattuta e nel 1870, dopo l'annessione del Lazio al Regno d'Italia, divenne sede del comune di Albano Laziale. Palazzo Savelli ha oggi un aspetto molto sobrio in cui spicca un grande atrio con portico nel quale sono conservate alcune decorazioni di Porta Romana, l'antico accesso alla città disgraziatamente demolita nel 1908 per permettere l'accesso del tram. Dall'atrio, attraverso una maestosa scala, si arriva al piano nobile del palazzo in cui spicca il salone d'onore dove si conserva un soffitto a cassettoni riccamente decorato. Questa sala, sede nel passato di ricevimenti e di balli, è oggi usata come aula consiliare.
Bibliografia e Sitografia
http://www.comune.albanolaziale.rm.it/cosa-visitare.php
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XVI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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