Aicurzio (Castel Negrino e Commenda dei Cavalieri di Malta)

CENNI STORICI

...Non si sa tuttora con certezza, quando a Castel Negrino nella seconda metà del XII secolo, [i Templari] riscontrarono la necessità di costituire una mansione lungo tale strada dato il maggior numero di pellegrini, mercanti e viaggiatori che la percorreva. A quel tempo, lungo il lato ovest della mansione scorreva uno dei numerosi torrenti che andavano poi a confluire nel corso dell'Adda; date le dimensioni dell'alveo del torrente, tutt'oggi visibili, esso era probabilmente navigabile. Come la maggior parte degli insediamenti monastico-cavallereschi, anche a Castel Negrino era annessa una cappella o un oratorio la cui gestione poteva essere affidata all'Ordine, o che l'Ordine stesso edificava ed utilizzava per le proprie esigenze spirituali; in certi casi le chiese del Tempio venivano elevate anche al rango di parrocchia, oppure vi si celebravano funzioni religiose per gli abitanti del territorio circostante e per i pellegrini ospitati o di passaggio nella mansione. Le prime notizie che si sono potute attualmente rintracciare sull'Oratorio di Castel Negrino risalgono al 1445, in cui risulta intitolato a S. Giacomo. Il documento è posteriore alla soppressione dell'Ordine e non fornisce quindi dati certi sul titolo originario della chiesa templare; è da rilevare però che la dedicazione al santo apostolo, riferimento spirituale principale per l'Occidente cristiano nella riconquista della penisola iberica, risulta essere una prerogativa di maggior consuetudine presso le mansioni templari del nord e del centro della penisola, mentre non ve n'è traccia in tutta la provincia di Lombardia e nella Marca di Genova, fra le mansioni giovannite. Negli Atti della Visita Pastorale alla terra di Aicurzio, pieve di Vimercate, eseguita da Mons. Ottaviano de Foresiis, il 9 giugno 1581, troviamo scritto che la chiesa di S. Giacomo Castri Negrini, diventata sub-parrocchiale di S. Andrea in Aicurzio, è cadente e che da diversi anni giace in rovina. L'oratorio verrà completamente ricostruito ed intitolato a S. Carlo, nel 1621. Attualmente non è rimasto molto delle strutture medievali della mansione, ad eccezione forse del corpo di fabbrica centrale, a due piani, suddiviso in tanti piccoli alloggi affacciati sulla corte maggiore, con l'originaria funzione di ospitare i pellegrini e, nei secoli successivi, i pigionanti impiegati nella conduzione delle proprietà agricole, e dei due edifici a torre, uno posto lungo il lato ovest e l'altro nell'angolo sud-est, che controllavano rispettivamente le due vie di comunicazione: il torrente e la strada. Ciò che più rappresenta le origini medievali della mansione è però la sua planimetria e l'organizzazione spaziale dell'intero complesso. L'insediamento è infatti suddiviso in due distinte zone, organizzate secondo il modulo a corte, una adibita alla vita conventuale dei monaci e l'altra a funzioni di tipo civile e rurale. Nella corte civile, posta a sud, si trova attualmente il pozzo e, lungo il lato nord, l'edificio anticamente adibito ad ospizio. La corte conventuale è ora aperta nell'angolo a sud-est, frutto di qualche demolizione avvenuta nel XIX secolo, periodo in cui fu edificata l'attuale casa padronale. Adiacente all'ingresso che univa le due corti, si trova ancora il piccolo campanile anch'esso edificato nei primi anni dell'Ottocento. Sul lato nord della corte padronale si trova l'ingresso principale dell'intero complesso, che è in linea con l'accesso tra le due corti e con l'ingresso originario della corte rurale. Il giardino si sviluppa invece lungo tutto il lato ovest dell'ex mansione, fino alla chiesa che è orientata, con forma a capanna, a navata unica e abside quadrata, con una piccola sacrestia addossata alla parete sud. ...

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.