Acerra (Casina Spinelli)

CENNI STORICI

La Casina Spinelli, nome preso dai signori Spinelli, è detta anche di Calabricito, in quanto situata nella omonima contrada. Questa contrada, ricca di un armonioso paesaggio, fatto di querce, castagni, betulle, alberi selvaggi ed animata da daini, volpi, lupi, lepri, cinghiali e cervi, è stata scelta nel 1778, dal Conte di Acerra, Ferdinando III de Cardenas, per edificarvi una casina dove il re Ferdinando IV di Borbone, amante della caccia, potesse intrattenersi durante il periodo invernale. Nel bosco che si estende lungo la villa, è nascosta la città di Suessula con la sua pregevole necropoli. Il complesso architettonico non si esaurisce soltanto nella casina, ma si compone di diversi edifici. Osservando la planimetria (partendo da sud, in senso antiorario), troviamo la casina vera e propria, quindi la torre, la casa per foresteria e servitù, il cancello ed infine le stalle con i magazzini che chiudono la corte. La casina è un edificio con scheletro in muratura tradizionale, caratterizzato da una "rete murale", formata da maglie chiuse che delimitano gli ambienti interni. Il primo corpo dell'edificio è stato edificato a pianta longitudinale nel 1778 e presenta al piano terra una serie di locali e una cappella ad uso privato. Al primo piano (costituito da ambienti rettangolari che affacciano sul cortile) vi sono una serie di sale, comunicanti tra loro, coperte con volta a vela. Al secondo livello abbiamo sale caratterizzate dalla tipologia detta "a schifo". Due stanze del primo piano, in particolare, si differenziano per la loro forma ellittica e per la visuale verso l'esterno indipendente dalle altre. Probabilmente, questi due ambienti sono stati progettati in questo modo proprio per ospitare il Re di Napoli. Il terzo livello è caratterizzato da un ampio terrazzo che ricopre l'intera casina. Il lato orientale del complesso è addossato ad una torre la cui struttura sembra di epoca Medioevale, forse longobarda. Sempre sul lato orientale, la struttura è completata da una casa rustica per i "fittavoli". Qui le stalle e i magazzini si presentano come corpo indipendente, il livello del calpestio è ribassato rispetto a quello della corte, ed esprime una volontà di separare nettamente la vita lavorativa da quella ricreativa del giardino. Il cortile di pianta quadrata, un tempo destinato a giardino, è chiuso sull'ultimo lato da ruderi di fabbrica romana, che per la particolare disposizione ricurva fanno pensare che apparterebbero all'antico anfiteatro della città di Suessola.

Bibliografia e Sitografia

http://www.cittadelfare.it/palazzi/acerra1.htm

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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