CENNI STORICI
La tipologia originaria del castello rappresentava un prototipo di “castello signorile di pianura” nella Lombardia del duecento: circondato da un fossato, l'edificio si sviluppava intorno ad una corte quadrangolare con quattro torri ai vertici raccordate da quattro corpi di fabbrica a due piani. Lo stato attuale del castello, che ha subito radicali ristrutturazioni, è assai problematico tanto che da alcune angolazioni si fatica a riconoscerlo come tale. L'ingresso è sul lato ovest, all'opposto di quello originario. Il cortile è un quadrato leggermente irregolare; in tale corte si possono leggere le arcate gotiche che la circondavano. Il ponte in mattoni che porta all'interno del castello è posteriore alla struttura originale. Dall'esterno le facciate dell'edificio sono assai segnate da interventi di chiusura e apertura di finestre. Il lato dell'attuale ingresso un tempo era caratterizzato da una serie di finestre ad arco, ora murate per dar luogo a una facciata di tipo tardo secentesca con porta poligonale. All'angolo sinistro uno scivolo porta ai seminterrati dove, al posto di una torre, si è ricavata un'ala di servizi; l'angolo destro del lato ovest è mancante. Il lato nord mostra i segni di bifore tardo trecentesche e quattrocentesche, alcune delle quali rifatte, altre murate; si nota anche traccia del muro della torre abbattuta all'angolo nord- ovest. All'angolo opposto sorge l'unica torre rimasta. Il lato più interessante è quello est, di fronte alla fontana: si possono leggere le antiche merlature e le bifore, un' arcata duecentesca e il simbolo del biscione visconteo al di sopra dell'ingresso originario. Il portone dell'ingresso antico è murato. L'angolo sud est è invece mancante. Gli interni hanno subito vari interventi ma compaiono tracce ancora visibili di affreschi decorativi, sovente con il motto visconteo: ”A bon droit”. Non si conosce esattamente la data di costruzione dell'edificio, ma alcune strutture architettoniche fanno pensare che risalga a prima del Trecento, poi ampliato e trasformato nel 1381 da Gian Galeazzo Visconti. Nel 1438 Filippo Maria Visconti ordina lavori di restauro e abbellimento del castello adornandolo con affreschi e aprendo delle bifore. La decadenza deve iniziare con la fine della signoria Sforzesca in Lombardia (1535). Nel 1658, il Governatore di Milano, temendo la conquista del castello e del borgo fortificato da parte dei Francesi , dà ordine di smantellarlo. Il cinquecentesco bastione antistante rimane intatto fino alla costruzione della ferrovia alla fine dell'Ottocento. Nel 1672 risulta ridotto a “casa da nobile”. Nel 1865 torna di uso pubblico, subendo ulteriori adattamenti per diventare una scuola. L'edificio, che ha ospitato fino al 1985 il museo civico di Abbiategrasso e parte degli uffici comunali, negli ultimi anni è stato oggetto di importanti interventi, prima di consolidamento e poi di recupero. Nel 1995, dopo il completamento dei lavori sui corpi nord ed est e il restauro degli affreschi e dei graffiti, nei locali ristrutturati viene insediata la biblioteca civica “Romeo Brambilla”. Nel 2002 si conclude il recupero dell'ala ovest, nei cui locali hanno sede le attività culturali e di promozione turistica del territorio e altri servizi della biblioteca, in particolare quelli destinati ai bambini. I locali sotterranei con volte in cotto, oggetto del medesimo intervento di recupero, sono particolarmente suggestivi e vengono utilizzati per mostre e rassegne, soprattutto di pittura e fotografia. Sono già stati programmati anche i lavori per la pavimentazione del cortile interno del castello e per la riqualificazione delle aree e delle piazze adiacenti il complesso monumentale
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
III sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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SITO UFFICIALE
IMMAGINI