CENNI STORICI
«Amorosi è un Comune situato all'ingresso della Valle Telesina a 60 m. sul livello del mare ed ha una posizione strategica assai rilevante per la viabilità, per i commerci e per il movimento turistico. ... Il centro abitato, sviluppatosi intorno al "castrum Amorusii" o "Amerusii" all'inizio del IX secolo, domina la sommità di una collinetta verdeggiante e in dolce declivio verso i campi ameni, che si allungano fin sulle rive del fiume Volturno e del suo affluente, il Calore. Verso l'interno della Valle il paese si collega idealmente all'antica Telesia, di cui fa parte integrante (casale), derivandone, senza dubbio, la popolazione originaria. Del resto le gloriose vestigia della città madre giacciono, spesso dimenticate, a poca distanza dai confini di Amorosi, nel territorio di San Salvatore Telesino. Il nome Amorosi deriverebbe da una famiglia longobarda, che ebbe in possesso il territorio amorosino, come appunto attesta Mons. Angelo Iannacchino, Vescovo di Telese e Cerreto. In pratica da "casalis Amorusii" si è poi avuto "castrum Amorusii" ed il moderno Amorosi. Il nome è, comunque, già riportato in documenti del 1100 circa (Obituarium S. Spiritus della Biblioteca Capitolare di Benevento). Con il titolo di principe, di marchese e di barone possedettero la Terra in feudo le più prestigiose famiglie feudali presenti nell'Italia meridionale. Nel 1734 vi si fermò, ospite dei Caracciolo, Carlo di Borbone, che veniva alla conquista del Regno di Napoli. Il principe vi ricevette la promessa di fedeltà e di resa dal legale rappresentante della città di Napoli. L'atto di resa, però, fu ufficialmente ratificato in Maddaloni qualche giorno dopo. In seguito passò per Amorosi anche Ferdinando II. ... Sulla piazza principale del paese si affacciano il palazzo del Comune, "il palazzo della Camera Marchesale", ossia Piscitelli, spesso dimora dei feudatari, il palazzo dei Maturi, caratteristico per i particolari stilistici ed architettonici della facciata e per l'annessa pregevole cappella di S. Giuseppe, la Chiesa Arcipretale di S. Michele Arcangelo, dal maestoso campanile e ricca di artistiche statue e tele antiche, la "Canonica" e il palazzo Salvione-Parente. Vanno anche ricordati i palazzi Giaquinto di via Telese e di via Sebastiano Maturi, le "case palaziate" del filosofo Sebastiano Maturi, nell'omonima via e dei Maturi in via Mazzini, il "vicolo palaziato" D'Angelo-Barrera, l'antico ossario-monumento di via Calore, le grotte certamente preistoriche di via Alvignanello e il tipico ponte naturale "de le brutte janare" sul Vallone S. Giovanni».
Bibliografia e Sitografia
http://amorosi.scriptmania.com/storia.htm - http://amorosi.scriptmania.com/patrimonio.htm
Articoli di approfondimento
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XVI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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