CENNI STORICI
«A partire dal XII secolo divenne dimora permanente della nobile famiglia dei Porcia, che governò queste terre per ben otto secoli. I Porcia derivano dai di Prata, il cui capostipite - o almeno il primo ad essere citato in fonti documentate - fu Gabriele, che troviamo nel 1112 e nel 1140 quale avvocato delle chiese di Concordia e Ceneda. Dopo Gabriele troviamo Gueccello di Prata, che nel 1188 ebbe la prima investitura Patriarcale “cum comitatu”. Successivamente la famiglia di Prata, Porcia e Brugnera si divise in due famiglie distinte allorché i due figli di Guecello di Prata, morto dopo il 1203, Gabriele e Federico, nel 1214 si spartirono il patrimonio paterno: a Gabriele rimase il castello di Prata, a Federico quelli di Porcia e Brugnera, castelli dei quali assunse il nome, che ancor oggi viene trasmesso ai suoi discendenti. I di Prata, invece, dopo la distruzione del loro castello da parte dei Veneziani nel 1419, andarono in esilio e si estinsero nel secolo seguente. Il castello di Porcia divenne, così, il centro di importanti vicende politiche e culturali della storia friulana. Qui soggiornarono imperatori quali Carlo V (1532) ed Enrico III d'Asburgo, apprezzandone, come riportano i memoriali dell'epoca, il buon vino, la cucina e l'ospitalità. Nel corso del tempo il Castello ha subito pesanti devastazioni soprattutto ad opera di eventi sismici che ne hanno compromesso l'architettura originaria. Le ricostruzioni successive hanno restituito un complesso eclettico, formato cioè da edifici di stili differenti come un palazzo rinascimentale e un edificio di gusto veneziano, che si sono affiancati a ciò che è rimasto del vecchio Castello, ossia l'imponente torre centrale d'epoca medievale. Tale mastio, mozzato sul finire del XIX secolo, risale con ogni probabilità all'anno Mille, anche se alcuni studiosi lo datano addirittura al periodo romano, e ha alla base muri dello spessore di circa tre metri. Dopo la presa del potere da parte della Serenissima i Porcia ne furono fedeli servitori. E ciò fino all'epoca napoleonica, quando finì il potere feudale, ma i Porcia rimasero saldamente nel loro castello avito. Nel fabbricato attualmente adibito alle cantine si sono conservati anche alcuni resti del Salone degli Stemmi e dei diamanti, distrutto da un incendio nel XVI secolo».
Cenni storici.
L'origine di Castrum de Porcillis (o Porciliis o Porciolis) è sconosciuta come la fonte dell'omonimo casato. Una delle primissime notizie che si hanno è datata 1164, quando Guecelletto, signore di Prata Porcia e Brugnera, è avvocato della chiesa cenedese. A quel tempo, era scontro aperto con i Trevigiani e tra vittorie e sconfitte, alla fine, con l'intervento del conte Mainardo di Gorizia, Guecelletto diventa cittadino di Treviso e assoggetta a quella città i castelli di Porcia e Brugnera con annesse ville.
Sul castello, dai Monumenta historica Ducatus Carintiae dello Jaksch, grazie a un contratto di donazione, si evince che il 7 settembre 1178 il castello Porczile già esisteva. Nel 1268 la famiglia di Porcia si suddivise in due: capostipite del ramo di sopra (o comitale) fu il primogenito Artico, mentre il secondogenito Gabriele fu capostipite del ramo di sotto (detto poi principesco).
Nella guerra civile che imperversava in Friuli, per la nomina a patriarca di Filippo d'Aleçon, i Porcia fecero parte della lega contraria a tale nomina. Nel 1418 giurarono fedeltà alla Repubblica Veneta. Un casato che può annoverare nel proprio albero genealogico valorosi condottieri, umanisti, letterati, nunzi apostolici e ambasciatori. Imparentati con i Visconti, gli Ezzelini e i d'Este, al tempo la loro giurisdizione si estendeva per oltre 60 ville e vari altri possedimenti.
Bibliografia e Sitografia
http://castelliere.blogspot.it/2012/09/il-castello-di-venerdi-28-settembre.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Porcia#Il_Castello
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