CENNI STORICI
Il castello ha dato il nome al borgo, sviluppatosi sulla cima della collina che domina Palma Campania, lungo la strada che conduce al piano di Tribucchi e a Monte S. Angelo. L’impianto della struttura, di cui sono visibili pochi resti, poggia su una base di roccia calcarea, che ne segna i confini. Attualmente sono individuabili tracce della cinta muraria, larga due metri, e della torre a base quadrata, di circa dieci metri per lato. Il castello, che probabilmente aveva funzione di mastio all’interno del perimetro fortificato, occupa un’area di circa 4000 mq. nella parte più alta della collina ed è costituito da una cinta muraria interamente conservata (tranne il lato est), da una torre a forma quadrata e da poche strutture che ancora affiorano dai terreni coltivati. Esso è poco visibile dal centro storico di Palma Campania e non esiste nessun rapporto diretto tra il centro storico e il castello, in quanto anche la strada carrabile vi arriva da altre direzioni. Il sito del castello, quindi, è da mettere in relazione, vista l’orografia della zona, con il controllo degli assi stradali che attraversavano il territorio e ricopriva un ruolo strategico di primaria importanza, potendo dominare un’area di cerniera tra le diverse e importanti entità regionali ed era in comunicazione visiva con gli altri edifici fortificati che da est si affacciavano sulla pianura nolana e sarnese. Della torre quadrata, oggi rimangono l’ampia base scarpata e parte dell’elevato costituito da due muri perimetrali, irrimediabilmente deturpati da costruzioni private e pubbliche che nel corso dei secoli si sono abbarbicate ed in parte sostituite ai ruderi, stravolgendone la forma originaria.
I ruderi del Castello sono ancora visibili sulla collina che domina Palma, a circa 350 m. s.l.m.. Nel periodo longobardo probabilmente divenne elemento di difesa del territorio verso la pianura nolana e la valle del Sarno, che si trovarono al centro di continue dispute tra i Longobardi del Ducato di Benevento e i Duchi di Napoli, tra la fine del VI secolo e l’inizio del IX secolo. Nella seconda metà del IX secolo il Principato di Benevento frazionò il proprio territorio, dando vita al Principato di Capua ed al Principato di Salerno, che comprendeva la pianura nolana e sarnese, ad esclusione di Nocera e Pagani, che dipendevano da Napoli. La pianura nolana e quella sarnese subirono numerose incursioni: tra l’880 ed il 915 da parte dei Saraceni; nel 939 da parte degli Ungari; nel 970 da parte dell’Imperatore Ottone I. Nel 1135 Ruggiero II si stanziò con il suo esercito in questo territorio per muovere alla conquista del Principato di Capua e, per garantirsi da eventuali attacchi dalle colline ad est, distrusse ed occupò prima il Castello di Sarno e poi il Castello di Palma, dove incontrò una forte resistenza. Per diversi anni le truppe di Ruggiero II si accamparono nella pianura ad est del Vesuvio e lungo il Sarno; da qui partirono alla conquista di Nocera e poi di Nola ed, infine, nel 1139 l’intero territorio venne annesso al Regno di Sicilia. Il Feudo della Terra di Palma fu affidato inizialmente a Rinaldo di Palma, passò al figlio Riccardo, Barone di Castiglione, sotto il regno di Federico II di Svevia; con Carlo I d’Angiò passò a Filippo de Mostarolo; nel 1313 fu incamerato nei beni della regina Sancia, moglie di Roberto d’Angiò; dal 1365 fu retto da Gaetano Picchillo e, successivamente, passò al marchese Marcantonio Sant’Angelo, che nel 1427 lo cedeva al conte di Nola, Raimondo Orsini, in cambio dei castelli di Nettuno e di Asturi; rimase proprietà della famiglia Orsini fino al 1529. Agli inizi del XIV secolo il Castello ospitava numerose schiere di briganti, che con continue scorrerie razziavano l’intera pianura compresa tra il territorio casertano ed il Sarno e si spingevano fin sotto le mura di Napoli, determinando notevoli problemi per l’approvvigionamento giornaliero di mercanzie e derrate alimentari in città. La decadenza del Castello iniziò con il regno aragonese, periodo in cui i castelli persero la loro funzione di difesa e ad essi si sostituirono gli edifici di delizia, ricchi di sale e numerose logge, come il Palazzo Ducale edificato ai piedi della collina. Nel 1741 il Castello era già ridotto in ruderi, come si legge negli atti del Catasto Onciario della Terra di Palma (1741–1753): … per un poco di territorio intorno al Castello, seu Palazzo antico Baronale, da pochi anni introdotto a coltura e che prima era incolto per esservino le mura dirute di detto Castello. Gli ultimi proprietari del feudo e del Castello di Palma furono i baroni Compagna.
Bibliografia e Sitografia
http://terradipalma.blogspot.it/2012/07/castello-longobardo-di-palma-campania.html
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