Sagrado (torre di Castelvecchio, villa della Torre Hohenlohe)

CENNI STORICI

«Secondo il Miotti, la torre tuttora visibile a Sagrado vicino al sottopasso ferroviario in località Fornaci, non apparteneva all'antico castello ma faceva parte di un sistema difensivo voluto dai veneziani contro le scorrerie dei turchi. Non vi è dubbio, però, che la denominazione Castelvecchio risale a tempi assai anteriori, probabilmente longobardi, come lascerebbe presumere quel documento del XVI secolo che identifica la località col toponimo Argis, dall'antico "arx" o, se si vuole, da "arimannia". Sagrado rientrava infatti, con Farra e altre località vicine a Cormons, nel novero degli apprestamenti attuati in questo settore dai Longobardi a protezione dei confini orientali».

«Castelnuovo è caratterizzato dalla presenza della suggestiva Villa della Torre Hohenlohe posizionata a dominare le pendici carsiche digradanti verso l'Isonzo in prossimità di Sagrado. Rimane ignoto l'anno della sua costruzione, ma certamente essa va collegata alla dinastia dei conti della Torre Hofer Valsassina, nobili di origine lombarda che a partire dal XIII sec. acquisirono notevole potere politico ed economico nel territorio del Goriziano. La prima data che lega i della Torre a Castelnuovo è il 1566, anno in cui Francesco III, ambasciatore degli Asburgo presso la Serenissima e la Santa Sede, compera i terreni di Sagrado dai nobili Strassoldo che ne erano feudatari. Fu proprio sotto Raimondo della Torre che venne costruita la grande villa chiamata tutt'ora Castelnuovo. Fino al 1849 Sagrado rimase alla famiglia della Torre, poi passò alla famiglia dei principi Hohenlohe Waldenburg in seguito al matrimonio di Teresa della Torre con il principe Egone. Nel 1770 Raimondo IX disegnò l'aspetto architettonico della villa e del parco che acquistarono le forme attuali. La collina fu trasformata in parco e il giardino di fronte alla villa fu terrazzato e organizzato con aiuole geometriche. La villa venne modificata secondo lo stile classico: alla pianta rettangolare allungata corrisponde una facciata simmetrica rispetto ad un asse mediano. Nel giardino sorgevano diversi edifici, alcuni ancora esistenti come il tempietto, dedicato a Valburga, defunta moglie di Raimondo IX della Torre. Nel 1904 tutto il possedimento di Castelnuovo fu acquistato dal poeta triestino Spartaco Muratti. Nello stesso periodo nella barchessa veniva curato un allevamento di cavalli per lo stato austriaco. Nel corso della grande guerra del '15-'18 la villa, al riparo della quota 143, divenne punto di smistamento, ricovero ed ammassamento truppe; vi si insediò pure un posto di medicazione e ancora oggi sulle pareti del salone a piano terra rimangono i graffiti dei militari. La villa e gli edifici circostanti vennero bombardati e tutta la proprietà subì danneggiamenti pesanti tanto da indurre il dr. Muratti a liberarsi della proprietà che fu venduta nel 1920. La ricostruzione avvenne negli anni venti ad opera dei proprietari che qui abitarono successivamente e che cercarono di ridare all'insieme un aspetto molto simile al precedente apportando qualche modifica al parco».

Bibliografia e Sitografia

http://www.consorziocastelli.it/icastelli/gorizia/sagrado - http://www.amicidicastelnuovo.it/?sezione=villa&sottosezione=storia

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.