Guardia Piemontese (porta del Sangue)

CENNI STORICI

«La "Porta del Sangue" di Guardia Piemontese è una delle testimonianze storiche più interessanti di questo centro del Tirreno Cosentino. Si tratta di una delle porte d’accesso all’antico borgo della cittadina, ora ristrutturato e in parte riammodernato ma sempre di grande interesse architettonico. La Porta, però, rimanda soprattutto al 15 giugno 1561 allorché, su preciso ordine dell’Inquisizione Napoletana, venne operata una violenta campagna di sterminio ai danni delle famiglie valdesi presenti a Guardia, dove avevano trovato rifugio dalle persecuzioni in Piemonte. E’ il più cruento eccidio che questi luoghi abbiano mai conosciuto: si narra che il sangue delle persone uccise scorresse a fiumi dalle case del borgo e, passando attraverso il portale d’ingresso, si fermasse nella piazza antistante. Commemorando quei luttuosi eventi la cittadinanza denominò il portale e il piazzale rispettivamente “Porta del Sangue” e “Piazza della Strage”. La struttura del monumento è piuttosto semplice: un arco a tutto sesto sorretto da due colonne in tufo e circondato da quel che resta delle antiche mura di cinta, ottenute con pietre e laterizi disposti irregolarmente. L’effetto visivo, però, è notevole: l’accesso al borgo antico è costituito da una salita alquanto ripida e immaginare il sangue che scorre copioso dalle case popolari per poi arrestarsi nella piazza che avrete alle vostre spalle varrà molto più di cento libri di storia per capire cosa siano stati quegli anni bui dei secoli passati. Se vorrete approfondire, potrete visitare il Centro Studi Valdesi “Giovan Luigi Pascale” proprio a fianco della Porta: qui troverete una raccolta di testi, una piccola videoteca con documentazioni storiche, un museo fotografico della comunità valdese e la ricostruzione di un’antica cucina tradizionale».

Bibliografia e Sitografia

http://www.prolocodiamante.it/escursioni/porta-del-sangue

https://cosenza.italiani.it/scopricitta/la-porta-del-sangue-di-guardia-piemontese/

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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