CENNI STORICI
«La sua costruzione si può collocare nell’ultimo decennio del XVI secolo, tra il 1593 e il 1598; committente dell’opera fu Carlo Zengraf, che aveva lavorato come Segretario degli Stati Provinciali di Gorizia per conto della casa d’Austria e che da questa, nel 1593, aveva acquistato alcuni terreni vicino al torrente Corno e dalla medesima autorità aveva ricevuto, cinque anni dopo, poteri giurisdizionali civili e penali su tutta una vasta area che comprendeva ampi territori a nord di Gorizia. Il palazzo che Zengraf fece costruire venne a trovarsi nell’immediata periferia cittadina, sulla strada che uscendo dal nucleo storico della città bassa passava per la piazza grande detta “Traunik” e la porta nord, attraversando un modesto borgo denominato “Piazzutta”, per arrivare, infine, al Ponte del Torrione sul fiume Isonzo. Furono quindi considerazioni di natura difensiva a consigliare la costruzione di un edificio caratterizzato dai toni austeri e rigidi propri di una casa-forte, circondata da alti muri, con poche concessioni al superfluo, piuttosto che dalle linee eleganti delle ville e palazzi che l’architettura cinquecentesca aveva già espresso. A seguito delle recenti ristrutturazioni (2002-2006) sono venute alla luce alcune testimonianze nelle murature che fanno pensare che il palazzo sia sorto in corrispondenza di una preesistente struttura a torre, con una pianta di circa 8,5x10 metri, forse costruita in quel luogo allo scopo di controllare l’ingresso a nord della città o come collegamento tra la fortificazione del Ponte del Torrione ed il Castello con i quali poteva essere in comunicazione visiva. Sembra di poter far risalire la paternità del progetto all’architetto miliare Giulio Baldigara, in questi anni presente a Gorizia dove rivestiva la carica di architetto arciducale, anche se nessun documento, per ora, leghi il suo nome all’edificio, se non la stima che egli redasse assieme ad Alessio di Gradisca il 4 settembre 1614 in occasione della vendita dell’immobile a Riccardo di Strassoldo e che ci delinea forme, dimensioni e valore dell’edificio e di tutta la proprietà. La morte di Zengraf e sopravvenute difficoltà economiche costrinsero gli eredi, nella persona del figlio Raffaele, a vendere quanto in loro possesso al nobile Riccardo di Strassoldo, che nel 1614 assunse la proprietà delle terre di Grafenberg. Fu la sua famiglia a modificare la struttura del palazzo fino alla definizione di un’architettura molto simile a quella che oggi si può ammirare, impostando la ristrutturazione del complesso secondo le tipologie della casa dominicale in luogo di quelle della casa-forte. Tra gli interventi più significativi vi fu, verso il 1640, la costruzione, a poca distanza dal corpo principale, di una cappella ad unica navata dedicata a S. Anna, avente la facciata principale rivolta a nord. L’odierna disposizione della cappella è sicuramente riconducibile ai lavori di costruzione della sala ad uso di cancelleria (dove oggi hanno sede gli uffici della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus), databili tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX. ... Ancora ascritta all’operato degli Strassoldo è la costruzione, tra il XVII e il XVIII secolo, dell’edificio delle scuderie (oggi trasformata, dopo il restauro, in sala convegni, esposizioni e depositi) posto ai limiti della proprietà, inoltre l’edificazione di due manufatti ad uso agricolo e di abitazione per i coloni nelle immediate vicinanze del palazzo e, per ultimo, la costruzione nel 1685, al centro dell’aia (di fronte alle scuderie), del pozzo a coronamento del quale fu collocata una vera quattrocentesca. ...».
Bibliografia e Sitografia
http://www.coronini.it/index.php?page=il-palazzo
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