CENNI STORICI
«I Taurasini sono soliti chiamare l'antico e prestigioso "Palazzo Marchionale" - sito in Largo Duomo, a Taurasi - con il nome di "Castello". L'attuale edificio ha le caratteristiche proprie di un imponente Palazzo Rinascimentale, anche se basa le sue fondamenta sulla primitiva "arx dei Romani". Ubicato su di un colle che domina la Valle attraversata dal Fiume Calore, il paese di Taurasi sorse in epoca altomedioevale, durante la dominazione longobarda. Le prime pietre del bel Palazzo Marchionale furono poste proprio dai Longobardi, nel VII secolo d.C. Le prime notizie sul borgo risalgono solo al X secolo. Nel 910 e nel 995 il Maniero longobardo fu preso e distrutto da milizie saracene; venne, poi, ricostruito dai dominatori Normanni. Nel XII secolo, l'edificio venne ampliato dai Normanni per poter ospitare la famiglia del feudatario. Nello stesso periodo, la struttura venne rinforzata con l'aggiunta del Mastio. Dopo brevi infeudazioni, nel 1381 il borgo pervenne a Giacomo Filangieri. Nel 1420, passò al conte di Avellino, Sergianni Caracciolo. Semidistrutto dalle truppe guidate da Francesco II d'Aragona nel 1496, fu ricostruito per la seconda volta nella prima metà del XVI secolo e, rimaneggiato agli inizi del Seicento, fu trasformato in un ampio e confortevole Palazzo gentilizio. Al Maniero si accede attraverso un gigantesco portale ad arco, che presenta lo Stemma nobiliare dei Gesualdo e della Casata d'Este. Tra le mura del Castello albergarono illustri personaggi tra i quali Torquato Tasso, Eleonora d'Este ed il celebre Principe madrigalista Carlo Gesualdo. Attualmente, le Sale del Castello di Taurasi ospitano l'Enoteca Regionale dei Vini d'Irpinia, istituita a seguito della Legge Regionale n. 8 del 12/11/2004 per lo svolgimento di attività di valorizzazione e promozione dei prodotti viti-vinicoli della provincia di Avellino.
La facciata del Castello - molto articolata – presenta sulla sinistra il Mastio (a pianta quadrata) il cui esterno è costituito da ricorsi paralleli di conci regolari nel basamento, con ammorsature angolari in blocchi squadrati di travertino (provenienti, con molta probabilità, da edifici di Epoca Romana). La parte superiore non è databile, e presenta pietre di calcare tagliate con molta irregolarità e messe in opera con spessi strati di malta. Sono, inoltre visibili, una feritoia e due piccole finestre rettangolari incorniciate da parallelepipedi di travertino. L'Ala Sud del Palazzo risulta essere stata aggiunta successivamente. Dal cortile, mediante una scala, si sale ai piani superiori, organizzati su due livelli: nel primo piano nobile si osserva un immenso Salone, già adibito a "Corte di giustizia", con un camino; attigua è la "Cappella di S. Pietro a Castello". Vi sono inoltre altre stanze, sicuramente adibite - in passato - a Sala d'Armi, di Studio e da ballo. Al secondo piano sono presenti altre Sale interne (forse stanze private dei feudatari). Nel Mastio, è possibile ammirare una bellissima scalinata elicoidale in pietra, di finissima fattura. Percorrendo tale caratteristico accesso è possibile raggiungere la sommità del Mastio, da cui si gode un panorama mozzafiato sull'intera vallata sottostante. Nella struttura del Castello meritano di essere visitati anche altri notevoli ambienti, quali la "Cappella di S. Pietro a Castello" (con la volta finemente lavorata con stucchi barocchi, e l'Altare in marmo marrone-oro) e le Scuderie. In via Belvedere è visibile ciò che resta del muro di cinta che, originariamente, circondava l'intero perimetro del "Castello di Taurasi"».
Bibliografia e Sitografia
http://www.avellinoturismo.it/arte-e-cultura/castelli/item/76-il-castello-marchionale-di-taurasi.html
Articoli di approfondimento
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