Salerno (mura)

CENNI STORICI

La storia delle mura della città è molto complessa. Secondo Amarotta le mura raggiunsero la vetta del Monte Bonadies intorno all'anno 1010 mentre lo storico Fiore invece ritiene che queste percorressero, già in età romana (I-II secolo), il monte Bonadies ed arrivassero fino alla via dei Mercanti dove andavano a formare il primo nucleo romano. In quel periodo esistevano tre porte: la Nocerina ad ovest, la Porta del Mare a sud e la Rotese ad est. Intorno al III secolo le mura si allargarono verso oriente in quanto porta Rotese si spostò verso l'attuale zona di Largo Plebiscito per poi salire verso il castello. Intorno al V secolo, invece, le mura occidentali si staccano dalla precedente posizione nei pressi della chiesa di Sant'Andrea e rientrano giungendo fino all'attuale via di Porta Mare. Da qui procedevano fino alla parte alta di largo Dogana Regia per poi ricongiungersi alle vecchie mura nei pressi del vicolo Barliario. Durante la dominazione longobarda Arechi II fortificò ed ampliò la città. Egli recuperò l'antico castello romano, detto Torre Maggiore, e creò nuove fortificazioni difensive creando quattro alte torre, oltre quella centrale, unite tra di loro per mezzo di ponti e di mura con merli. Delle torri una affacciava a nord ed era provvista di porta di ferro, una ad ovest detta Pentuclosa (pentagonale), un'altra ad est detta Mastra ed un'altra più piccola detta Torricella. Nell'ambito del sistema difensivo longobardo il castello costituiva il vertice del cosiddetto sistema difensivo triangolare. Anche il rinnovamento delle mura fu profondo tanto che viene ricordato con il nome di Rifondazione Arechiana. Egli sopraelevò le mura e le ampliò verso oriente e probabilmente intorno al castello realizzò un fossato. Con la morte di Arechi II prese il potere il figlio Grimoaldo che innalzò nuove mura andando a creare il quartiere detto inter murum et muricitum. Con gli assedi dei Saraceni e le lotte interno alla Langobardia Minor il sistema difensivo fu nuovamente ampliato e nelle mura si aprivano sei porte: dei Respizzi e Nocerina ad ovest, Rateprandi e di Mera a sud ed Elina e Rotese ad est. Verso la fine dell'VIII secolo le cinte murarie si espandono ancora verso occidente raggiungendo l'attuale piazza Sedile del Campo e verso oriente toccavano l'attuale via Porta di Mare. Nella salita verso il Monte Bonadies inglobavano il monastero di San Benedetto e, allacciandosi alle preesistenti mura di via Bastioni, risalivano verso il castello. Le porte della nuova cinta muraria sono: ad ovest la Busandola, a sud la porta del Fornaro e la porta Rateprandi a Largo Campo, la porta dell'Angelo e la porta Elina ad est, nei pressi del convento di San Benedetto. Con Manfredi la cerchia muraria venne nuovamente rinforzata. Egli riattivò i camminamenti sotterranei che collegavano le varie torri e ristrutturò la Bastiglia. Delle antiche mura oggi sono rimasti pochi avanzi nei fianchi del monte Bonadies ed in alcune zone isolate del centro storico come in via Fusandola, in via San Benedetto ed in via Arce. Quasi intatto è invece il muro che definiva il fossato intorno al castello. Le porte. Porta Nova: è posta lungo il lato meridionale delle mura di cinta. La porta fu costruita nel 1754 per sostituire la Porta Elina. La porta è in stile settecentesco ricoperta di marmo e sormontata dalla statua di San Matteo. Porta Catena: scomparsa. Era la porta principale di Salerno nel primo Rinascimento verso Napoli e la costiera amalfitana. Si trovava di fronte al campanile sanfeliciano della Chiesa dell'Annunziata.

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

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II sec.

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