PESCO SANNITA (palazzo baronale, torre, borgo)

CENNI STORICI

Denominato originariamente Pesclum (rupe) questo centro abitato compare nelle fonti dell'XI secolo come castello. È, dunque, già nel 1010 un insediamento castrense. Sorge sul banco calcareo di un controcrinale che domina la vallata del fiume Reinello e possiede uno schema di impianto urbanistico basato su una fitta griglia di strade ortogonali con orientamento nordest-sudovest (oggi in gran parte obliterate) che determinava piccoli isolati di forma approssimativamente quadrata. Intorno al caseggiato realizzato in declivio doveva esserci un circuito murario ad andamento ellittico, documentato ancora in epoca moderna, di cui resta traccia solo nella forma delle vie San Nicola e Camerale. Non priva di significato, per la datazione di tali matrici fondative, è la posizione extramuranea della chiesa dedicata a San Nicola di Bari che risultava esterna al sistema difensivo anche nella prima metà del XVI secolo. Sembra, in questo caso, evidente l'analogia con Benevento e con Castelvetere dove il culto per il vescovo di Mira, diffusosi a partire dal 1087, trovò la propria sede lungo il circuito delle mura urbiche. Tenendo conto di questo dato e dei caratteri tipologici si può ipotizzare che il nucleo originario del paese possa essere un accentramento demico "a casalini" pianificato intorno al X secolo nella cosiddetta fase di incastellamento. Del resto nella cronaca di Falcone beneventano si fa menzione di un castrum Pescli senza far riferimento al feudatario dell'epoca, il normanno Gerardo della Marra. La denominazione Pescolamazza (anche Pesco della Mazza) sembra, infatti, derivare dalla famiglia dei feudatari che mantenne il possesso dell'abitato e del relativo territorio senza interruzione fino ad epoca vicereale quando il feudo passò nelle mani dei Caracciolo di Casalbore. Il poleonimo fu cambiato nel 1947 in Pesco Sannita.

Nel medioevo Pesco fu al centro di diverse vicende militari che dimostrarono la solidità delle sue strutture di difesa. Queste ultime rimasero, probabilmente, invariate fino al XVIII secolo cosicché sia il piccolo quartiere ad isolati paralleli convergenti verso la porta meridionale del castrum (demolita negli anni ottanta), riferibile al periodo angioino, sia il quartiere cinquecentesco, costruito mediante lotti di maggiore dimensione a sudest e quasi in tangenza alle mura, testimoniano con largo anticipo il superamento del sistema abitativo medievale chiuso. Nel XVI secolo, non a caso, si manifestarono i primi segni della crescita del ceto civile che diventò progressivamente protagonista della vita comunitaria. Questa tradizionalmente si raccoglieva in due zone. Da un estremo c'era la parte bassa denominata "valle" e dall'altro la parte alta denominata "castello" che confinava con la piazza mediante l'antico palazzo baronale (trecentesco palazzo fortificato e ora sede municipale) e mediante la cosiddetta "Casa della terra" o dell'Università. Questo edificio fino al settecento rappresentava il luogo dove si riunivano le assemblee comunitarie. A partire dalla fine del XVIII secolo, essendo aumentato il numero degli abitanti, le riunioni pubbliche si incominciarono a tenere in piazza. Il vecchio borgo addensato sul versante del colle, con le sue ripide rampe a gradoni e i suoi stretti supportici perse lentamente centralità. L'edilizia moderna si sviluppò lungo gli assi stradali che convergevano verso il centro abitato medievale così come si verificò in Santa Croce del Sannio, in Colle, in San Marco e in altri centri abitati del Fortore e dell'Alto Tammaro. 

Bibliografia e Sitografia

http://www.pescosannitaturismo.it/elenco.aspx?c=17&sc=47

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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