CENNI STORICI
Tra il 1465 ed il 1466 i Carafa ottennero il feudo di Formicola, precedentemente appartenuto al barone ribelle Marzano. Anche qui la metodologia di insediamento adottata fu la stessa [di altre località]: costruzione del palazzo, adeguamento del palazzotto già dei Marzano in seggio, adeguamento della chiesa di S. Maria della Pietà (poi del Ponte) in Cappella di famiglia. Ad ulteriore conferma della costruzione del palazzotto da parte dei Marzano è l’evidente differenza morfologica del palazzotto e del palazzo, realizzato invece dai Carafa: il primo ha una struttura “chiusa”, fortificata da un alto contrafforte, circondata da un fossato in cui scorreva un ruscello e su cui si apriva un ponte levatoio; il secondo presenta una struttura più “aperta” e moderna, con ampia corte interna, arcate e logge. Il palazzo tutt’oggi si fa carico della testimonianza del potere civile a lungo esercitato dai Carafa e, come altri palazzi dell’epoca presenti in quelli che furono i feudi di Maddaloni e Formicola, anche questo, per la consistenza e la collocazione urbanistica, si fa rappresentante di un episodio di grande importanza nel panorama delle espressioni meridionali nel periodo rinascimentale ... L’edificio «con annessa torretta e seggio sorge al centro del paese, nello stesso sito su cui insisteva una precedente costruzione normanna», una torre merlata simile a quella fatta realizzare dai Marzano duchi di Sessa a Pontelatone, nel XIV secolo. Distrutta nel corso del XVIII secolo, di tale torre rimasero i ruderi fino ai primi decenni dell’Ottocento, poi al suo posto sorse una piazza che, a perenne ricordo della grandiosa mole scomparsa, venne chiamata Piazza Torre, nome che tuttora conserva. L’intera struttura baronale dei Carafa è inserita in un’insula delimitata a nord da via Roma, a sud da via Diomede Carafa, dove fino ai primi decenni del ‘900 scorreva un ruscello, in quello che veniva chiamato Vallone della Storzella, e dove negli ultimi anni è sorta una villa comunale, ad est da via Morisani, ad ovest da via Santa Cristina. Al palazzo si accede attraverso un portale a tutto sesto e si perviene in un grande cortile quadrato, su cui si aprono un porticato e logge con archi a tutto sesto impostati su pilastri, dominato, a lato, da un ampio scalone voltato che porta al piano nobile dove un’ampia porta di pregevole fattura immette in un grande vano a copertura piana lignea. Da questo si passa in una serie di ambienti minori, in uno dei quali si conserva ancora una volta affrescata con un dipinto di scuola settecentesca.
Bibliografia e Sitografia
http://www.rterradilavoro.altervista.org/articoli/11-02.pdf
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Museo
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IMMAGINI