LECCE (castello di Carlo V)

CENNI STORICI

Il castello fu costruito nel 1537 su preciso volere di Carlo V, che ne affidò la realizzazione all’architetto Gian Giacomo dell’Acaya. In realtà l’edificio sostituì una struttura medievale risalente a Re Tancredi, ma per portare a termine l’opera fu necessario abbattere altre costruzioni fra cui la cappella della Santa Trinità e il Monastero Celestino di Santa Croce, delle quali non rimane più nulla se non i nomi dati ai due bastioni delle mura. Il castello fu progettato sia per rispondere alla necessità di difesa contro gli attacchi dei nemici, sia come simbolo della grandezza e della potenza del re. È per questo che presenta una struttura imponente e massiccia che spicca in modo predominante nell’assetto urbanistico della città. L’ingresso alla fortezza avviene attraverso la Porta Reale, dotata di un ponte levatoio che attraversava un ampio fossato. Da notare, poi, il portale che immette nella parte centrale dell’edificio, abbellito da fregi e capitelli che lo rendono una vera e propria opera d’arte unica e raffinata. Durante la visita è possibile ammirare una serie di sale, ampie scalinate e il salone con volte a ogiva e colonne in pietra. Nel corso dei restauri sono state portate alla luce le prigioni del castello, caratterizzate da pareti sulle quali si possono ancora leggere le iscrizioni lasciate dai carcerati. Per uno strano scherzo del destino, proprio in queste prigioni morì lo stesso architetto Giacomo dell’Acaya, accusato e rinchiuso lì per debiti non pagati. Nell’ipogeo si trova una grande cisterna, usata un tempo come riserva d’acqua. Infine, non deve essere trascurata una visita alla Cappella della Madonna di Costantinopoli. Di particolare interesse, inoltre, la magnifica sala del Trono di Maria d’Enghien.