CENNI STORICI
«Le popolazioni salentine non solo dovevano difendersi dalla crudeltà dei corsari che venivano dal mare, ma non sfuggivano nemmeno alle numerose guerre intestine combattute dai baroni del Regno, per la conquista di un feudo più grande e più ricco ed in assenza di un forte potere centrale. La collina di Specchia era un luogo sicuro. Il nucleo di persone, che avevano trovato facile rifugio nelle numerose grotte di questi luoghi si ingrandiva sempre di più con l'aggiunta di nuovi fuggiaschi. La collina cominciò ad essere cinta di grandi muraglie, torrioni ed altre opere militari. Delle mura oggi rimangono un torrione, un breve tratto di diroccanti mura e nereggianti grandi blocchi parallelepipedi ed anche un conservato isolato fortino a facciata piana, ornato di caratteristici dentelli, come quelli che, a corona, ornano il detto torrione. Il fortino è rimasto intatto fino al 1952 quando è stato demolito per l'ampliamento della piazza del mercato. Sorgeva a pochi passi dalla cappella di S. Vito e vicinissima ad una delle porte della città, chiamata "La Porticella". Oltre a questa porta, c'erano La Porta del Foggiaro, posta in prossimità della chiesa della Assunta e rivolta verso Nord; la Porta Leuca, rivolta verso Sud e posta tra l'antico campanile della Chiesa Madre ed il grande mastio del palazzo Ripa dove ancora oggi si può osservare una protuberanza, unico avanzo delle porte di Specchia. C'era infine, la Porta Falsa, posta in prossimità del Convento dei Francescani Neri. Quest'ultima fu demolita alla fine del secolo scorso. A ricordo delle mura sono rimaste due strade: Via Mura di Ponente e Via Mura di Levante. Delle torri quattrocentesche, sfuggite allo sguardo del Marti, ne restano ancora due anche se sono inglobate in costruzioni successive».Bibliografia e Sitografia
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CITTÀ
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REGIONE
EPOCA
XV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
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