CENNI STORICI
«Prendendo la strada che dalla stazione ferroviaria di Carovigno porta in paese, a 2 Km circa da quest'ultimo, sul lato occidentale della strada, circondata dal verde di millenari ulivi si erge, alla fine di un rustico viale, una costruzione turrita di recente fattura che risente molto delle caratteristiche architettoniche diffuse nel castello di Carovigno. Detta costruzione, quasi a dimostrazione della ripetitività degli eventi storici, si trova eretta sui ruderi dell'antica Torre di Giannotti, a monte, cioè delle ultime propaggini appenniniche che decrescendo verso il brindisino si accasciano ai piedi del Castello di Serranova. Gli ultimi avanzi della torre di Giannotti si vedevano sugli inizi di questo secolo: ed alcuni vecchi cacciatori di Carovigno ne conservano ancora memoria. Da un'indagine riguardante la difesa antica del territorio di questo Comune, si è dedotto che detta fortificazione venne costruita al fine di creare un ponte di collegamento visivo tra il castello di Carovigno con la torre sita nella sua marina, la torre di Santa Sabina, monumento, non a vista fra loro per ovvi impedimenti corografici. Notizie certe della torre di Giannotti le abbiamo già in un documento del 1678 dove risulta elencata tra i beni del marchese di Serranova Scipione Granafei. Più tardi, a partire dal 1682, la torre di Giannotti ha seguito gli sviluppi e le fortune dei feudatari di Carovigno. Nel 1732 passò agli Imperiali e nel 1782 venne devoluta in favore del Reale Fisco Allodiale. Quest'ultimo, pochi anni più tardi, ritenne di darla in fitto unitamente alla zona alberata circostante. Nell'anno 1791, a seguito dell'acquisto del feudo di Carovigno da parte del principe di Gerardo Dentice di Frasso, venne nominato suo speciale procuratore un certo Ignazio Del Prete il quale, prese ad amministrare i beni di Casa Dentice, e fra cui la possessione di Torre di Giannotti. Attualmente la zona dove un tempo esisteva la torre risulta di proprietà della signora De Cillis Colomba che, insieme al marito Francesco Ingrosso, ha ridato a quella terra la costruzione di tipo castellano un tempo esistente».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XVII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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