CENNI STORICI
«Più comunemente nota con il nome “Li ‘Nsarti”, questa masseria è la più grande tra quelle di Cavallino e gode di ottime condizioni statiche. Per raggiungerla occorre, percorrendo la SS. Maglie-Lecce, imboccare lo svincolo per S. Cesareo, superare il primo tratto stradale alberato lungo circa 300 metri, prendere la prima strada asfaltata interponderale a sinistra e procedere per 2 Km: a sinistra sorge il vasto complesso dominato da una bellissima torre a due piani collegati internamente da una scala in muratura. La struttura de li ‘Nsarti è articolata all’interno di un ampio cortile quadrangolare in tre unità abitative a corte risalenti a tre diversi periodi che localizzano residenze di coloni o affittuari, dominate dalla massiccia torre di difesa. Un tempo centro nevralgico delle varie attività aziendali di un territorio abbastanza vasto, quest’ultima era divenuta prima residenza estiva e poi dimora permanente di un agiato proprietario terriero la cui presenza più assidua si nota nella ricchezza di una serie di connotazioni tipiche dell’architettura della città trasferendo così il gusto artistico dalla vicinissima Lecce in aperta campagna. I segni di tale trasformazione sono facilmente individuabili nel ricco parapetto del terrazzo del fortilizio, negli elementi decorativi che impreziosiscono le volte, negli eleganti camini, nella presenza di una cappella all’esterno del recinto e nelle robuste e bellissime mensole che un tempo sorreggevano due balconi da poco restaurati: uno sul prospetto destro rispetto all’ingresso alla torre, l’altro sul prospetto posteriore. Per motivi di sicurezza, a seguito del crollo dei balconi, erano stati murati i rispettivi affacci. Le mensole del parapetto richiamano il motivo di quelle che sorreggevano le balconate. L’accesso al piano terra si affaccia sulla piccola corte interna delimitata su tre lati dai vari casamenti. Il piano terra è costituito da un monovano con volta a stella le cui unghie sono delimitate da eleganti trecce di pietra leccese: molto bella risalta anche la chiave di volta. Il piano superiore è anch’esso un monovano con volta piana sostenuta da sbarre di ferro: è chiaro che si tratta di un intervento recente resosi necessario per evitare pericoli di crollo della copertura originaria della copertura originaria. Dal piano superiore al terrazzo si accede mediante una scala interna in muratura ricavata nello spessore del muro perimetrale. Il terrazzo è munito di un camminamento di ronda; del parapetto originario restano integri solo due lati caratterizzati da aperture a feritoie. Il complesso è arricchito da una cappella costruita a tre metri di distanza dal lato posteriore della torre, lungo il muro perimetrale del giardino-frutteto: preoccupa una profonda lesione sul prospetto principale. Singolare ed elegante è poi il campanile a vela. L’attività principale della masseria doveva sicuramente essere la pastorizia giacché la torre di difesa si presenta circondata da ampi spazi recitanti destinati alla custodia degli ovini, stalle e capanne. Tutta la struttura è circondata da un recinto con la parte superiore aggettante all’esterno (paralupi) in modo da impedire qualsiasi tentativo d’accesso al cortile stesso. Nel recinto è incluso un giardinetto con alberi da frutta che veniva affidato alla gestione del massaro ed erano anche presenti pozzi o cisterne per l’acqua, pile per il bucato e gli abbeveratoi per gli animali».
Bibliografia e Sitografia
http://caballinus.altervista.org/masseria_l%27insarti.htm
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XVI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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