Cavatore (borgo fortificato, casa Felicita)

CENNI STORICI

I nomi di Cavatore e Terzo compaiono per la prima volta nel documento del 996. Cavatore compare ora nella storia, sul percorso verso la riviera ligure occidentale in posizione riservata totalmente all'episcopato, classificato come “castello” e “borgo” appartenenti alla Chiesa d'Acqui. Il castello ed il borgo di Cavatore rivestivano un ruolo di indubbia importanza nel sistema di controllo del territorio edificato dai vescovi nel corso del tempo ed il castello, in particolare, doveva essere una delle rocche più salde in mano al potere episcopale, in quanto, insieme a quello di Bistagno, costituì uno dei luoghi di rifugio dei vescovi nei momenti in cui la loro permanenza si fece difficile. Con il diploma di Ottone III, il vescovo di Acqui acquisisce per donazione la donazione la potestà di governo sul centro abitato e sul territorio circostante per un raggio di tre miglia, nonché su tutti gli abitati in loco, ma nel diploma non risulta chiaro se Cavatore sia un borgo o un castello. Questo dubbio viene dissolto con il diploma di Enrico II di Franconia del 30 dicembre 1039, con il quale si conferma a Guido, vescovo di Acqui, quanto già stabilito da Ottone III: nel diploma si cita: “castellum quod dicitur Cavatorium”. ... La situazione giuridica risulta chiara nei primi decenni del 1300. Cavatore consta di un castello e di una villa, entrambi spettanti alla Chiesa di Acqui. Il castello è governato da un castellano, di nomina vescovile, al quale si ritiene competessero l'organizzazione militare ed il potere giudiziario. Sul castello di Cavatore il vescovo può porre la propria bandiera e disporre a suo piacimento di uomini, case ed i primi sono tenuti a fare “exercitum et cavalcatum pro domino episcopo”. Nella prima metà del 1300 gli uomini del castello e della “villa” risultano organizzati in Comune, retto da tre consoli e da un Consiglio di 14 membri. ...» - «La Felicita. La costruzione medievale, facente parte della prima cinta di mura, apparteneva in passato a famiglie borghesi. Il piano seminterrato veniva utilizzato come cantina, il primo come granaio e nel secondo veniva conservata la frutta. Attualmente è di proprietà del Comune e viene utilizzata per convegni e mostre.

Bibliografia e Sitografia

https://www.comune.cavatore.al.it/Luoghi?ID=3285

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

X sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Museo

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.