CENNI STORICI
Antico castello di origine longobarda, fra Cupramontana ed Apiro. Attorno al Mille sarebbe appartenuto a Gozo, dei Conti di Jesi. Gli Jesini in ogni caso non vi esercitavano alcuna giurisdizione agli inizi del 1200 perché soltanto il 31 luglio del 1219 Virgilio, abate del monastero di Sant’Urbano, sottoponeva al Comune di Jesi, dietro promessa di difesa e protezione, la terza parte del castello di Rotorscio. La sottomissione completa avvenne il 2 luglio del 1248. Rotorscio subì le alterne vicende dei castelli della lontana periferia del Contado jesino. Nel 1300 divennero conti di Rotorscio gli Scala, signori di San Severino, meglio conosciuti come gli Smeducci (nel 1365 Cola, figlio di Gismondo Scala, acquistò Rotorscio dalla Camera Apostolica). Si sa poi che nel 1519 il Consiglio di Jesi decideva di intervenire contro gli uomini dei conti della Genga che colle armi alla mano erano entrati nel Castello di Retorscio, in cui avevano feriti e maltrattati quei popoli. Nel 1798 Rotorscio fu annesso ad Apiro, poi, nel XIX secolo, a Serra San Quirico. Fu tra i castelli che portarono fino all’ultimo il pallio alla città di Jesi (G. Luconi - P. Cocola, Conoscere Jesi).
Bibliografia e Sitografia
https://www.piccolabibliotecajesina.it/archivio/Rotorscio.pdf
https://castelliere.blogspot.com/2015/12/il-castello-di-mercoledi-2-dicembre.html
Articoli di approfondimento
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X sec.
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