Castel Goffredo (palazzo Gonzaga-Acerbi, Torrazzo)

CENNI STORICI

«Palazzo Gonzaga-Acerbi è uno storico palazzo del centro di Castel Goffredo, in provincia di Mantova ed occupa l'intero fronte settentrionale di Piazza Mazzini. È stato la residenza di tutti i signori che si sono succeduti a Castel Goffredo, iniziando dai Gonzaga di Mantova. L'originaria costruzione di residenza castellata, soggetta a varie aggiunte e modificazioni, è incastonata tra la torre civica a ovest e il Torrazzo ad est e risale al 1350 circa. Di proprietà del comune (domus comunis), che effettuò opere di ampliamento e riattamento. Era sede del vicario dei Gonzaga, che abitava nell'annesso Torrazzo, comunicante col palazzo. Una pergamena del 1480 parla del passaggio in proprietà al marchese Ludovico Gonzaga, che iniziò le opere di miglioramento dell'edificio. Nel 1511 divenne la residenza del marchese Aloisio Gonzaga, che ne fece una corte sfarzosa, ospitando personaggi illustri, tra cui il capitano imperiale Luigi Gonzaga "Rodomonte", il poeta Pietro Aretino nel 1536, dal 1538 al 1541 lo scrittore Matteo Bandello (che qui conobbe Lucrezia Gonzaga di Gazzuolo) con Cesare Fregoso, Costanza Rangoni e i loro figli, l'imperatore Carlo V (28 giugno 1543) e lo studioso di chiromanzia frate Patrizio Tricasso da Ceresara. Ad Aloisio si deve la formazione del giardino interno, ora ricco di alberi secolari. Il marchese fece dipingere la facciata con il fregio ad intreccio di amorini e la scritta: Fortitudo mea, Amor populi, Potentiorum reverentia, ora scomparse. Anche i tre figli di Aloisio videro la luce nel palazzo: Alfonso nel 1540, futuro marchese di Castel Goffredo; Ferrante nel 1544, futuro I marchese di Castiglione e Orazio nel 1545, futuro marchese di Solferino.

Importanti opere interne furono eseguite nel 1526 e nel 1598 da Alfonso Gonzaga, che dotò il palazzo di finestre a vetri. ... All'interno è presente una loggia retta da colonne in marmo dai volti finemente affrescati a grottesca (scuola di Giulio Romano). Una scalinata, dalla volta affrescata, conduce al piano nobile. Di pertinenza del palazzo erano anche alcune case e la filanda (fatta costruire da Giacomo Acerbi) con annesso filatoio, delimitate dall'attuale vicolo Cannone. Del palazzo facevano parte anche le mura dell'antica fortezza di Castel Goffredo, oggi ancora in parte conservate e occupanti la parte nord. ... Situato nell'angolo sud-occidentale del Palazzo Gonzaga-Acerbi, al quale appartiene e ne segue la storia, nella centrale Piazza Mazzini, è una costruzione medievale con coronamento a sbalzo sostenuto da mensoloni, innalzato probabilmente nella seconda metà del XIV secolo a scopo difensivo e ad uso abitazione del vicario rappresentante dei Gonzaga di Mantova, al quale il Comune di Castel Goffredo doveva dare alloggio e contribuire al salario. Il primo vicario ad occupare la struttura fu Ambrogio de Ferrari nel 1379 cui seguirono altri tredici. Al piano terreno dell'edificio era alloggiata la camera di tortura. Un manoscritto anonimo del XVII secolo riporta che il Torrazzo (detto anche Torricello) fu la sede del banco dei pegni degli ebrei, chiamati nel 1588 da Mantova dal marchese Alfonso Gonzaga. Soggiornò nel Torrazzo anche San Luigi Gonzaga. Nelle stanze del Torrazzo furono tenute prigioniere Elena Aliprandi e la figlia Cinzia Gonzaga allorché una sollevazione popolare della “Magnifica Comunità” castellana portò alla morte del marito, il marchese Rodolfo Gonzaga il 3 gennaio 1593. Fu rinnovato esteriormente nel Settecento quando furono aperte le cinque finestre prospicienti la piazza».

 

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Gonzaga-Acerbi

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XIV sec.

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Restaurato

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