CENNI STORICI
Slanciato e maestoso, simbolo indelebile di questo paesaggio, domina uno dei borghi più belli e intatti delle Langhe, circondato dalle colline dei grandi vini. È considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte, e rappresenta un caso unico in Italia per la sua struttura architettonica, propria di un donjon francese. La sua costruzione è fatta risalire agli anni tra il 1340 – anno in cui la famiglia Falletti riceve il feudo quale ricompensa per il proprio impegno militare – e il 1357, al cui febbraio risale un documento che registra una vendita effettuata in una sala del castello. Le circostanze di aver subito rari rimaneggiamenti, di non essere stato oggetto di fatti militari importanti e di non essere mai stato trasformato ce lo hanno consegnato inalterato nella sua struttura originale di roccaforte medioevale. Più che un ruolo militare, però, l’edificio svolge nei secoli una funzione di controllo sulle attività produttive del territorio, come dimostra la sua verticalità, tesa a sottolineare in questo modo il prestigio della famiglia Falletti. Il castello, già a fine del Trecento presenta le sue peculiari strutture architettoniche. Il palacium, l’edificio principale compatto e allungato, costituito da ampie sale sovrapposte con funzioni abitative e di rappresentanza; la torre cilindrica e la torre pensile, con finalità di avvistamento ma soprattutto status symbol; la torre a base quadrata; la corte, posta fra il palacium e la torre quadrata, caratterizzata dal ponte levatoio. In essa il signore amministra la giustizia. La sala è caratterizzata dal soffitto a cassettoni e dalla piccola cappella votiva, che presenta affreschi attribuibili al XV secolo. Il piano superiore assolve invece alla funzione residenziale, con i tre camini e la latrina ricavata in spessore di muro. Al terzo piano il cammino di ronda, inizialmente aperto e protetto dai merli, viene successivamente coperto dal tetto. Dalle finestre dell'edificio è possibile godere di una vista spettacolare su tutta la Langa fino all’arco alpino, un panorama che toglie il fiato specie nelle giornate più terse. Nel 1949 il castello diventa proprietà dello Stato italiano, che lo acquista dall’Opera Pia Barolo. L’Opera Pia Barolo fu istituita per volontà testamentaria da Juliette Colbert, moglie di Carlo Tancredi ed ultima marchesa Falletti di Barolo, qui più nota come Giulia. Fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento pare che la cura del castello da parte dell’Opera Pia sia subordinata all’attenzione per le prestazioni produttive delle cascine del territorio: il castello è in questi anni utilizzato soprattutto quale deposito di prodotti agricoli. Nell’immediato dopoguerra il castello è posto in vendita ed acquistato dallo Stato. Tuttora bene statale, afferisce alla Direzione Regionale Musei Nazionale del Piemonte. La gestione è oggi affidata alla Barolo & Castles Foundation, in virtù di un Accordo di Partenariato Speciale pubblico privato. All’interno del palacium l’ampio ambiente al livello della corte svolge la funzione di aula pubblica.Bibliografia e Sitografia
https://www.castellodiserralunga.it/
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CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Museo
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