CENNI STORICI
«Sulmona sorge su un pianoro, a circa 350 m di altitudine, nella parte più meridionale dell’ampia Conca Peligna, nel Centro Abruzzo. Ha caratteristiche di cittadina tranquilla che consente lo svolgersi di una vita sana, data anche la facile raggiungibilità delle numerose zone adibite a parco e ad aree verdi che la circondano. È sede di tribunale e di diocesi vescovile. Si presenta con estensione longitudinale secondo un asse nord/sud, lambito ai fianchi da due fiumi, il Gizio ed il Vella, che col loro tracciato ne hanno contenuto a lungo l’espansione ad est e a ovest. Dal punto di vista urbanistico Sulmona è la risultante strutturale di una ricca congerie di stili susseguitisi nei secoli e per lungo tempo sempre all’interno dell’antico impianto, non oltre gli ostacoli naturali dei due corsi d’acqua, travalicati solo con piccole borgate fuori mura, prevalentemente rurali. Sono del tutto visibili, ancora oggi nella pianta urbana, le tracce del più antico assetto viario di origine romana, secondo un reticolo perpendicolare che si sviluppa dal cardo e dai due decumani, confinato entro una prima cerchia muraria; le successive direttrici di espansione, d’epoca angioina sono tipicamente medioevali, più curvilinee e caratterizzate da agglomerati a schiera piuttosto fitti (abitazioni di artigiani), con vicoli e angiporti, piccoli slarghi e piazzette, il tutto racchiuso entro la seconda cinta, a completamento di quelle aree inizialmente inurbate dai soli monasteri. Il Rinascimento e in seguito il gusto architettonico del Seicento, del Sette e dell’Ottocento, hanno costituito integrazione al preesistente, con edilizia a varia tipologia, tipica di una cittadina del centro Italia ad economia fiorente: alti palazzi signorili con i locali sottostanti spesso adibiti a negozi, case a schiera su due o tre piani, più modeste abitazioni con fienile o stalla nella parte bassa.
Nel corso dei secoli la città si è via via arricchita di notevoli elementi infrastrutturali, come gli ospedali, le chiese, l’acquedotto, le fontane, le porte di accesso, i mulini e le cartiere lungo i fiumi, e di elementi urbanistici quali le tre grandi piazze, una delle quali, Piazza Garibaldi, è da sempre centro nodale dell’economia e della socialità cittadine. A tutto ciò si aggiunsero il teatro comunale e vari cinema, sintomo di una ricca vita culturale, cui faceva da sostegno l’attività delle stamperie. Solo in epoca recente Sulmona ha finalmente scavalcato l’ostacolo fluviale a est, ed anche in virtù dell’agevole ponte costruito da Morandi negli anni sessanta, ha finalmente esteso il suo sviluppo abitativo e costruttivo in tutta la vasta campagna che da quel lato si prestava all’urbanizzazione massiccia di quegli anni. Sicché un’edilizia tipicamente moderna, gradevole e curata nei particolari, caratterizza gran parte di quell’ampia zona. Va sottolineato che a causa dell’alta sismicità del luogo, le costruzioni non superano le altezze imposte dalla relativa normativa vigente, in modo tale che Sulmona si presenta all’occhio che la guardi nella sua verticalità, come un coerente agglomerato, compatto e che non nasconde mai il notevole panorama dei monti che la circondano. Svetta, senz’altro, con i suoi 65 metri di altezza, il campanile della SS. Annunziata, nel cuore del centro storico, ammirevole reduce di tutti i catastrofici terremoti che purtroppo si abbatterono in queste zone».
Bibliografia e Sitografia
http://www.comune.sulmona.aq.it/la-citta.html
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