Lacchiarella (rocca viscontea)

CENNI STORICI

La storia della rocca (o rocchetta, come dicono alcuni studiosi) è strettamente collegata alle vicende del territorio milanese nel periodo, dal XIII al XV secolo, in cui fu dominato prima dai Della Torre o Torriani, poi dai Visconti ed in ultimo dagli Sforza. La sua origine è certamente più antica. Quando fu costruita la rocca di Lacchiarella? Gli storici che si sono occupati con molta serietà e con accurate ricerche di questo edificio (Teodoro Cavallotti nel 1939 e Bernadette Cereghini nel 1985) collocano la data della prima costruzione – la rocca fu distrutta e ricostruita varie volte nel corso dei secoli – verso la metà del X secolo (forse l’anno 924) e la fanno coincidere con il periodo delle invasioni degli Ungari o Magiari che erano penetrati in Italia ed avevano raggiunto Pavia. La rocca, che quasi sicuramente era affiancata da un castello e da una bicocca, faceva parte di un complesso difensivo tipico di quei lontani anni che doveva provvedere a proteggere ed accogliere, in caso di attacco dall’esterno, i contadini, gli animali e le produzioni dei campi. Lacchiarella era, infatti, e il significato del nome lo conferma, un paese agricolo autosufficiente, situato a metà strada tra Milano e Pavia, che viveva ed operava intorno al castello, oggi scomparso e che aveva nella rocca, con il suo ponte levatoio, le torri merlate ed il fossato intorno, un baluardo essenziale per la sua difesa. Se noi osserviamo la topografia e la toponomastica odierna di Lacchiarella e le confrontiamo con quelle antiche di cui disponiamo, riscontriamo la quasi perfetta corrispondenza. Il perimetro del borgo medioevale correva lungo le attuali vie Gramsci, Milite Ignoto, Carminati, Duca d’Aosta, Piave e San Michele del Carso. La piazza Cesare Fiocchi è conosciuta dai lacchiarellesi anziani come la cortazza che nei tempi remoti identificava lo spazio scoperto compreso tra il castello e la bicocca. Un ulteriore riscontro l’abbiamo dal corso d’acqua noto come Mezzabarba che, provenendo coperto da via Gramsci, costeggia infatti, sempre coperto, la via Milite Ignoto. Le guerre iniziate dopo l’anno 1000 tra milanesi e pavesi per il possesso del territorio (queste terre di confine erano, infatti, chiamate “loci discordiae”) coinvolsero anche la zona di Lacchiarella. Infatti, nel 1061 fu combattuta una sanguinosa battaglia a Campomorto, presso Siziano, che portò alla distruzione di Decimo che all’epoca faceva parte del contado ciarlasco. La vittoria arrise, a caro prezzo, ai milanesi. Milano in quei secoli era una delle più ricche e popolose città d’Europa, la seconda forse (100.000 abitanti) dopo Parigi, il cui influsso economico, in costante ascesa, si esercitava attraverso le numerose attività manifatturiere, metallurgiche e fabbriche d’armi sul resto d’Italia e in Francia. Bonvesin de la Riva, il più importante scrittore milanese del duecento, nella sua opera De magnalibus urbis Mediolani riferisce che a Milano erano attivi 120 giureconsulti, 1500 notai, 600 messi del comune, 300 fornai, 400 macellai e 1000 venditori al dettaglio. Contava inoltre 12500 abitazioni, 200 chiese e 10 ospedali. I religiosi erano circa 10000. Ambasciatori e viaggiatori erano sorpresi ed ammirati da tanta operosità ed opulenza. Il territorio della Bassa Milanese fino al secolo XII veniva considerato una zona depressa per la sua insalubrità dovuta alla presenza di paludi ed acquitrini che lo rendevano inospitale e inadatto alla coltivazione. Nei secoli successivi, grazie soprattutto all’iniziativa di alcuni ordini monastici, in primis i Cistercensi che si erano installati a Chiaravalle nel 1135 e che avevano, con un’intelligente ed innovativa opera di irrigazione dei terreni, fu trasformato da superficie paludosa in vaste estensioni coltivabili (si pensi a Vione, confinante con Lacchiarella). Alla loro gestione provvedevano direttamente i monaci per mezzo dei fratelli conversi. Con tale sviluppo la Bassa Milanese diventò il granaio di Milano. Era il periodo in cui nella metropoli lombarda dominavano i Della Torre o Torriani, la prima delle grandi famiglie milanesi con cui dovette fare i conti la rocca di Lacchiarella

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XIII sec.

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