CENNI STORICI
Le origini della valle Seriana e dei suoi abitanti sono difficilmente verificabili, ma si pensa che sia stata rifugio di quei pacifici popoli che, terrorizzati dalle continue invasioni, cercarono la libertà nei recessi alpini più nascosti. La zona di Gromo fu concessa in feudo da Federico II, nipote del Barbarossa, alla famiglia Ginami dei Licini , che si era trasferita in quelle terre a causa delle lotte di fazione tipiche di quei tempi; infatti questa famiglia venne a vie di fatto con alcune famiglie guelfe della bergamasca, tra le quali quella dei Colleoni, per cui dovette abbandonare frettolosamente Bergamo. Scelsero Gromo per la sua posizione strategica, infatti il castello sorse nel 1226 sullo sperone di una roccia, in posizione dominante rispetto al Serio, che era il punto di transito obbligato. Il castello sorse, ad opera del primogenito della famiglia, con carattere di residenza famigliare e di rifugio; per questo non fu munito di particolari strutture difensive, al di fuori di un fossato limitato al fronte e ai fianchi e non fu mai sottoposto ad assalti, assedio o minacce di altro genere. Il castello rimase immutato nella sua struttura originale fino al XVI sec., quando la Repubblica Veneta impose la sostituzione del piccolo ponte levatoio con uno più ampio; anche la porticina d'ingresso fu ingrandita al fine di diminuire la potenzialità difensiva dell'insieme. Da allora vi furono altre trasformazioni che mutarono il carattere medioevale anche all'interno dell'edificio, così portando alla costruzione un aspetto sempre più d'abitazione civile.
La parte esterna, che guarda verso la piazzetta del paese, è costruita con grosse pietre a vista, rozzamente squadrate. Nell'angolo di nord-ovest si apre quello che in origine fu l'unico ingresso al castello, caratterizzato da un grande portale ad arco a tutto sesto, che immette nel cortile centrale. Sempre sulla stessa parete spicca con effetto un grande affresco che raffigura San Cristoforo, dipinto intorno agli anni cinquanta. L'imponente torrione duecentesco costituisce il vertice del castello affermando ancora oggi la destinazione della costruzione a rifugio oltre che a residenza. Due corpi di fabbrica realizzati in tempi successivi si innestano nella costruzione originaria; nello spazio rimasto tra le due ali è stato ricavato un elegante cortiletto. Il parco-giardino è stato realizzato su diversi livelli, separati da muretti in pietra e comunicanti tra di loro per mezzo di scalinate. Nel 1492 venne costruita un'ala sopra la roccia ai piedi della quale scorre il fiume: essa crollò nel 1919 a causa dell'esplosione di alcune mine durante i lavoro per la realizzazione dell'attuale strada provinciale. Le decorazioni iniziarono nel 1760 con i dipinti delle sale rivolte alla piazza del paese e continuarono nel 1836 con gli affreschi, di gusto neoclassico, sulle pareti delle sale interne. Nei saloni interni del castello si possono ammirare pregevoli collezioni di armi antiche, costruite nelle famose fucine di Gromo, e di crocifissi, ai quali è dedicata un'intera stanza. Dipinti di splendida fattura e oggetti artistici in peltro arricchiscono gli ambienti, mentre grandiosi lampadari in cristallo di Murano stanno a testimoniare i frequenti contatti con Venezia.
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2012/05/il-castello-di-mercoledi-9-maggio.html
Articoli di approfondimento
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XIII sec.
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