CENNI STORICI
Si suppone che il castello di Clanezzo venne eretto nella prima metà del X secolo da Attone Leuco. Nel XII secolo il castello fu scenario di lotte tra guelfi della valle Imagna e ghibellini della valle Brembilla. Verso la fine del XIV secolo il signore di Clanezzo era Enguerrando Dalmasano noto per i suoi scontri con Pinamonte de Pellegrini, i quali si conclusero poi con la morte di quest'ultimo proprio nel castello di Clanezzo. Superato il periodo delle guerre il territorio bergamasco passò sotto il dominio della Repubblica Veneta. Il castello di Clanezzo, però, rimase un covo di ghibellini pronti a parteggiare ancora per i Visconti, male adattandosi al nuovo regime. I rettori di Bergamo arrestarono diciotto rappresentanti di Brembilla e ordinarono l'evacuazione dei territori brembillesi. Pochi giorni dopo, le milizie della Serenissima invasero il territorio brembillese distruggendo parzialmente il castello. Dopo vari proprietari, nel 1804 il castello passò nelle mani dei Beltrami, i quali incominciarono un'opera di ricostruzione, rifacimento e abbellimento secondo i gusti dell'epoca. I lavori furono poi continuati dai Roncalli i quali diedero all'edificio l'aspetto di palazzotto seicentesco ancora oggi ben conservato. Attualmente il castello è di proprietà di un Istituto di Credito Bergamasco che lo ha dato in gestione a privati per attività di ristoro. Il castello è situato nel punto dove il torrente Imagna confluisce nel fiume Brembo. Fu costruito in una posizione strategica poiché la conformazione fisica del territorio costituiva un ostacolo insormontabile per i nemici. Questo castello fu distrutto e ricostruito più volte nel corso del basso medioevo. Ha una pianta ad 'L" con i lati rivolti a nord e ad ovest. Molto interessante è il ponte medioevale che con una sola arcata attraversa il torrente assicurando la comunicazione tra la valle Brembilla e la valle Imagna. Anche se è stato costruito più mille anni fa è ancora oggi percorribile. A protezione del ponte vi erano le sentinelle che dimoravano nella torre adiacente. All'interno si può osservare un locale dalla caratteristica volta ad ombrello, interamente affrescato con motivi orientaleggianti. Importante è anche la sala delle foglie, la stanza del caminetto e dei medaglioni, la sala dal soffitto in legno intarsiato e la saletta delle rose. Le differenti tematiche delle decorazioni e degli stili compositi fanno intendere che tali abbellimenti siano stati realizzati in epoche diverse.
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2015/11/il-castello-di-venerdi-20-novembre.html
Articoli di approfondimento
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X sec.
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Buono
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