Parasacco (fraz. di Zerbolò, castello)

CENNI STORICI

La frazione Parasacco è quella più importante del comune [di Zerbolò], sia per le sue antiche origini, sia per il numero dei suoi abitanti. Sorge a nord-ovest del capoluogo, sulla strada per Borgo San Siro, ed il castello che vi è stato costruito è parte integrante di quella ideale linea difensiva costiera (Borgo San Siro, Parasacco, Caselle, Zerbolò) posta a salvaguardia della riva destra del Ticino; l'origine del nome è proprio dovuto all'antico castello-fortezza che i pavesi fanno costruire per porre un freno alle scorrerie ed ai saccheggi dei milanesi in Lomellina (para saccum). Già nel 1400 costituisce comunità autonoma e solo dopo il 1815 viene definitivamente incorporata nel comune di Zerbolò. La sua localizzazione nelle vicinanze delle sponde del Ticino ed in un punto di facile guado, la rende postazione fortificata di prim'ordine e centro i numerosi ed aspri scontri militari durante i quali più volte il ponte di barche ivi costruito (oggi detto di Bereguardo) viene distrutto. Il Castello, di piccole dimensioni, ma molto bello nell'armonia e nelle sue linee architettoniche, costruito, probabilmente tra il XIV e il XV secolo, sopra un terrazzo alluvionale, appare ancora ben delineato nella sua struttura originaria. Di esso sopravvive soltanto una piccola parte, probabilmente un settore del maschio centrale di una ben più vasta opera fortificata. Non è possibile avanzare ipotesi circa la tipologia dell'edificio originario, né su come e quando siano andate distrutte le parti mancanti. Quanto è sopravvissuto conserva le particolarità caratteristiche delle costruzioni militari basso-medievali: finestre centinate e inferriate (una, posta al centro del torrione in cui s'apre l'ingresso un tempo munito di ponte levatoio, strombata e modanata in cotto, di costruzione sicuramente posteriore), beccatelli (che presuppongono un apparato a sporgere successivamente scomparso e sostituito dal tetto a spioventi) alla sommità del massiccio torrione con l'ingresso principale, alla sinistra del quale è riconoscibile la pusterla (piccolo passaggio pedonale, anch'esso munito di ponte levatoio) e, al di sopra di questi, le sedi dei bolzoni dei rispettivi ponti. L'andamento della facciata è moderatamente curvo; alla sinistra del torrione sono chiaramente visibili le tracce di una costruzione a esso collegata. L'edificio, già restaurato alcuni decenni addietro ma attualmente bisognoso di nuovi lavori conservativi, conserva, pur nella minima entità delle strutture sopravviventi, grande fascino».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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