Revere (Palazzo Ducale)

CENNI STORICI

«Il Palazzo Ducale Gonzaghesco, di proprietà del Comune di Revere, è posizionato sullo sfondo di un ampio prato dove è ubicata la torre all’interno del perimetro storico del Comune di cui oggi è la sede. Il Palazzo Ducale è sede di: Uffici municipali, Museo del Po, Fontinalia Museum, Sale espositive "L. Gonzaga" adibite a mostre di carattere nazionale ed internazionali, Pro Loco. Il Palazzo Ducale Gonzaghesco trae origine da una fortificazione iniziata nel 1125 dai modenesi, fu poi conquistata dai mantovani che la terminarono dotandola di sette torri e la chiamarono Castello di Revere dal nome dell’isola. Dopo alterne vicende, ed in particolare dopo il nuovo straripamento dei fiumi ed in particolar modo del Po nel 1131, fu causa dell’allagamento di tutta la provincia e dell’isola di Revere e quindi della stessa fortezza. Così nel 1332 mons. Bonfatti fece cessione del Palazzo a Luigi Gonzaga. Dal 1444 al 1478 fu edificato il Palazzo Ducale, voluto da Ludovico II, sulla base delle sette torri che formavano il sistema difensivo dell’isola di Revere. Ancor oggi di fronte al castello c’è una torre superstite che è collegata ad esso mediante un passaggio sotterraneo che la univa alla chiesa ormai distrutta di Santa Mostiola. L’edificio era in un ottima posizione strategica come avamposto di difesa sul Po di fronte al territorio nemico. Aveva inoltre un carattere residenziale: vi si riscuoteva il dazio delle merci in transito sul Po ed era inoltre il centro di una corte rurale dei Gonzaga, i quali controllavano le più importanti fonti di reddito del ducato. Negli ultimi anni altri avvenimenti hanno riguardato il palazzo ducale. Esso, come tutti gli altri possedimenti Gonzagheschi del Mantovano, passò all’imperatore Carlo VI. Valorizzato e restaurato dagli austriaci, l’edificio, insieme con la torre, subì in seguito l’assedio e la conquista da parte delle truppe napoleoniche che posero l’antico palazzo sotto l’amministrazione francese fino al 1814. Dal Congresso di Vienna in poi l’edificio restò agli austriaci ed è grazie alla loro organizzazione amministrativa che a partire da quegli anni tracce della storia dell’edificio sono rimaste presso l’archivio comunale di Revere. Il Palazzo Ducale è la prima opera compiuta nel territorio mantovano da un importante artista: Fancelli. Il Palazzo doveva avere presumibilmente pianta chiusa con cortile interno nel disegno originario. Più avanti su questi esempi inizierà un processo che porterà Giulio Romano alle prime realizzazioni di ville nel territorio mantovano. Il castello diviene palazzotto fortificato con una funzione che è ancora politico militare. Fancelli esegue un intervento di smilitarizzazione del castello, il portale che ricorda da vicino esempi toscani e le finestre di cui è ricca la facciata principale sono larghe, alte e spaziose, non certo buchi o feritoie difensive. Per volere di Ludovico nel 1458 fu modificato il portale; Fancelli, pur attenendosi ai desideri del committente, mantenne la proposizione di un modello prettamente fiorentino. è sicuramente del Fancelli il disegno delle lesene scanalate con i capitelli corinzi che reggono l’architrave sul quale poggia il timpano. Come nel camino di mano Fancelliana, anche sul portale è inciso il motto “amomos” ed è inoltre presente l’impresa del cane accucciato, motivo dipinto anche su un merlo della soffitta. Il timpano del portale presenta cornici grecizzanti. All’interno, al piano nobile, si parla di intervento mantegnesco: durante recenti ricerche sono affiorati sotto gli intonaci interessanti disegni, eseguiti a pennello, che lasciano pensare a studi per realizzare il “Ciclo Omerico”. Un carattere estremamente originale è dato al palazzo dagli alti camini di sapor veneto, di base ottagonale. Per quanto riguarda l’interno, a causa dei continui rimaneggiamenti non conosciamo la disposizione degli ambienti. Il cortile interno invece è molto importante, i capitelli e le colonne messe in opera nel 1458 sono su disegno del Fancelli e risentono di influssi tardogotici. Il portale di destra ornato da una trabeazione con una ghirlanda di frutti è più tardo, di influenza mantegnesca. Il portale d’entrata è in marmo bianco e rosa come le colonne che hanno base e capitello bianchi e fusto rosa. Su ogni colonna è presente lo stemma quattrocentesco corredato dalle aquile dei Gonzaga. Nelle due arcate laterali le colonne sono in fila semplice collegata tra loro da volta a botte. Ai quattro lati del cortile si trovano pozzi dei quali attualmente resta solo uno vero al centro del cortile di fattura tardogotica. Un elemento caratteristico del palazzo è l’uso del marmo accostato al mattone, ed anche il portale che tra le ville mantovane del Fancelli è l’unico costruito in materiale lapideo. Oggi il Palazzo Ducale Gonzaghesco di Revere presenta un impianto costituito da un volume a “C” che racchiude un cortile interno, porticato al piano terra in cui è stato ravvisato l’influsso del Brunelleschi. La merlatura di coronamento sembra sia stata tamponata quando il palazzo venne ricoperto con copertura a padiglione, come si vede negli affreschi con motivi araldici presenti nel sottotetto in corrispondenza proprio della merlatura in oggetto la cui fascia sottostante venne tinteggiata con i colori della famiglia Gonzaga. Delle decorazioni esterne si conservano pochissime tracce di parti di facciata delle torri nei lati interni del sottotetto, mentre riguardo alle decorazioni interne si desume la presenza di elementi pittorici a tempera in una sala del piano terra e in una sala del secondo piano».

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Palazzo_Ducale_(Revere)&veaction=edit&section=2

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