Cerasa (fraz. di San Costanzo, castello, mura)

CENNI STORICI

«Il nome, Cerasa, pare risalga al Monte della Ceregia, dove il castello fu ricostruito dopo la distruzione del primo, detto castello di Quercifissa e dipendente dall'abbazia di San Paterniano di Fano, come attesta un documento del 1156. L'abitato presenta un perimetro murario scarpato abbastanza integro, con tracce di beccatelli, torri e porta. Oltre alla piazza e ai suggestivi vicoli tra piccole case a schiera con orti, sulla piazza da notare è il portale in mattoni e arenaria di casa Giraldi con stemma in cotto di Eugenio Beauharnai» - «Nel periodo che va dal XII al XV secolo, nascono e si sviluppano numerosi castelli del “Comitato di Fano” sul piano e sulle colline a sinistra del fiume Cesano. Tra questi castelli, risulta anche quello di Cerasa di cui, il suo antico passato, è ancora oggi testimoniato dalla poderosa, seppur in parte manomessa, cinta muraria a scarpa con tracce di beccatelli, dalla porta d’ingresso e dalle due alti torri. Le prime notizie su Cerasa, attualmente frazione del territorio comunale di San Costanzo, risalgono alla Bolla di papa Adriano IV del 7 maggio 1156, confermate poi dalla analoga Bolla di Alessandro III del 18 aprile 1178. I due importanti documenti pontifici, riguardano i beni e i privilegi posseduti dall’Abbazia di San Paterniano di Fano, erede dell’antichissima Abbazia benedettina di San Martino, ora non più esistente, sorta lungo la via consolare Flaminia a circa mezzo chilometro dall’ arco di Augusto, sul luogo del primitivo Eremo fondato da Paterniano uno dei primi vescovi di Fano. In entrambe queste bolle il “Castello” di Cerasa è citato con la sua originaria denominazione di “Querciafissa” o “Quercia Scissa”. Allorquando nel XIII secolo questo primitivo “Castello” venne demolito, con le sue macerie i monaci di San Paterniano ne fecero costruire uno nuovo sulle sommità di un colle non molto distante e chiamato “Monte della Ceregia”, da cui derivò l’attuale denominazione di “Cerasa”. Questo “Castello”, all’epoca dipendente per l’amministrazione della giustizia dal Presidiato (tribunale) di San Lorenzo, il 2 aprile 1279 venne ceduto dai monaci a Giovanni di Sant’ Andrea. Nel 1380, Domenico Martinozzi, abate di San Paterniano fece restaurare e fortificare il “Castello” di Ceregia, con la solidale e gratuita opera di tutti i castellani. Nel 1432 Ceregia, pur essendo un piccolissimo centro, per difendere l’integrità dei suoi confini, non esitò a sfidare la vicina San Costanzo e la potente Fano malatestiana. Soltanto il provvidenziale intervento di Egidio, vicario di San Lorenzo in Campo e incaricato dal governatore della Marca Giovanni Vitelleschi vescovo di Recanati, riuscì a risolvere la controversia. Nel 1346, per volere di Bernardo Martinozzi, abate del monastero di San Paterniano, all’interno del “Castello” di Cerasa fu edificata la Chiesa parrocchiale dedicata a San Lorenzo martire. ...».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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