Ponte in Valtellina (borgo, palazzi)

CENNI STORICI

«Il centro storico di Ponte conserva il numero maggiore di dimore e palazzi nobiliari. Nonostante il loro stato di conservazione non sia sempre ottimale, è nella sostanza ancora valida l’intensa descrizione di Leonardo Borgese: "Entriamo in Ponte, paese non assurdo ma logico, paese che andrebbe tutto descritto pietra per pietra, casa per casa, palazzo per palazzo. Ponte è un unico organismo, un conglomerato naturale ed artistico, un nido di celle, un convento e una fortezza […]". Non potendo qui soddisfare il desiderio di Borgese, ci limiteremo ad una scelta campionatura. Dei vari Palazzi Piazzi, raccolti tra le vie Ron, Piazzi e S. Francesco Saverio, tutti di origine cinquecentesca, emerge per mole il Palazzo ora Giacomoni. Esso sorge in stretta correlazione con altri edifici dell’isolato, aderendo a ovest al Palazzo Piazzi Bertoletti e a est, tramite un cavalcavia su via Piazzi, a Casa Quadrio Brunasi. Dalla strada si scorge solamente il grande corpo parallelepipedo le cui semplici facciate sono scandite dalla successione regolare della aperture, prive di cornici, e dal coronamento di oculi nel sottotetto. La struttura è con buona probabilità seicentesca e rappresenta la volontà della famiglia Piazzi di dotarsi di una dimora che fosse al passo con le nuove esigenze rappresentative e residenziali, esigenze a cui i palazzi aviti evidentemente non rispondevano più. All’interno lo schema distributivo è tipico: un appartamento doppio con camere in infi lata sui due lati e salone a due piani affacciato sull’ampio giardino tramite una terrazza. Il salone presenta decorazioni prospettiche sul soffi tto e cornici dipinte intorno alle porte e alle finestre. La tipologia abitativa e alcune soluzioni, come quella del soffi tto ligneo del salone a passasotto (cioè decorato al di sotto della trama dei travicelli), ancora seicentesca rispetto alle volte affrescate delle dimore del Settecento inoltrato, sono segnali di una timida ma reale ricezione delle tendenze dell’architettura residenziale barocchetta. Anche la torre-altana è indice di una svolta, poiché ormai tipologicamente estranea alla tradizione delle torri-colombaie. La sequenza delle case dei Guicciardi lungo l’omonima strada ci riporta indietro al XVI secolo e pone una serie di quesiti diversi. La residenza principale della famiglia, eretta nel XVI secolo, si affaccia su via Chiuro e presenta una facciata molto semplice con un portale in pietra e finestre architravate munite di artistiche inferiate. Al di sotto della gronda è un bel fregio a monocromo con sirene, volute e stemmi. ...».

Bibliografia e Sitografia

http://www.cmsondrio.it/libri/libro_beniculturali_79_104.pdf

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

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