CENNI STORICI
Il Cassero, fortezza comunale a difesa e controllo della città, fu costruito nel 1326; nel 1446 fu ristrutturato e adeguato a casa del Podestà e nel 1820 venne adibito a carcere mandamentale. Solo recenti restauri hanno fatto pervenire affreschi e frammenti di vasellame di epoca medievale e rinascimentale. Il palazzo Comunale sorge sulla sommità del colle Cingolano, costruito in concomitanza del nascere del comune, nella seconda metà del XIII secolo; fu accresciuto via via con nuovi fabbricati. Della costruzione originaria rimangono la base della torre campanaria e le strutture murarie nascoste dal prospetto cinquecentesco; essa è stata costruita al ridosso della costruzione medievale. Questo prospetto fu costruito per volere del cardinale e governatore perpetuo di Cingoli Egidio Canisio da Viterbo, lo stesso che fece costruire l'elegante fonte di S. Esuperanzio. Alla fine del secolo XVII la facciata del palazzo si presentava decorata di stemmi papali, che furono rimossi dopo che uno cadde, mettendo a repentaglio la vita dei passanti. Sotto il portico, nel XVI secolo, c'erano gli ambienti: erano adibiti ad archivio pubblico e monte di pietà, ospitavano cioè le memorie storiche e il banco dei pegni. Nel XVI secolo alcuni ambienti erano adibiti a teatro, ma soltanto nella seconda metà del XVIII secolo una società di condomini ottenne dal comune di poter edificare, in uno spazio adiacente al municipio, un teatro. Intorno al 1777 furono iniziati i lavori di costruzione a cura della congregazione teatrale; il teatro fu intitolato a Giuseppe Verdi dopo la sua morte; aveva tre ordini per ogni palchetto, per un totale di 45 palchetti. I due ordini superiori di palchetti erano riservati al ceto nobile (15), per l'ordine più basso 14, altri 15 per i semplici cittadini e 1 al governatore di Cingoli. Nella platea c'erano panche a pagamento. Le scene furono dipinte dal pittore Antonio Torricelli e da Alberto De Marchis. Il teatro svolgerà la sua funzione fino al 1936, quando verrà smantellato. Adesso c'è la sala Verdi, la nuova sala del consiglio Comunale. Scioltosi il condominio, il teatro fu smantellato e la commissione liquidatrice assegnò i beni mobili (materiale di scena, arredamento ecc.) a vari istituti di beneficenza e ad altre istituzioni pubbliche e private. Nel profilo di Cingoli rappresentato dal Lotto c'è un palazzo comunale ancora privo della torre campanaria. Nel 1539 la torre campanaria non era come quella di oggi, ma era più bassa, ed è stata soprelevata dopo il 1539. Nel 1482 mastro Antonio da Milano lavorò il quadrante in pietra dell'orologio da collocare sulla torre. Nel 1650 fu deliberato di porre sulla facciata una statua in bronzo della Madonna di Loreto.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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