CENNI STORICI
«Fra i numerosi edifici di Mazzo, borgo che rivestì importanti ruoli nel passato e fu una delle più antiche pievi delle Valtellina, spicca Palazzo Lavizzari con splendido salone rinascimentale. Palazzo Lavizzari si trova nel centro storico di Mazzo in Valtellina, a due passi dall’antica pieve di Santo Stefano, dal complesso chiesastico di Santa Maria con annesso Battistero romanico, uno dei più antichi della Valle e, da numerosi altri palazzi appartenuti alle famiglie che contribuirono, nei secoli passati, a fare di Mazzo uno dei centri più importanti della Media Valtellina. Il palazzo si articola compatto intorno ad una corte in lastricato e risulta composto da due corpi di fabbrica. Quello più antico fa angolo sulla piazza e sembra sia appartenuto alla famiglia dei Venosta di Match, insediatasi a Mazzo dopo aver ottenuto in feudo dal vescovo di Como i territori dell’antica pieve. Quello aggiunto in epoca rinascimentale disegna invece l’angolo occidentale e comprende gli appartamenti di rappresentanza dei nuovi proprietari del palazzo, i signori Lambertenghi. Fu un esponente delle famiglia Lambertenghi, Pietro Angelo, dopo essersi unito in matrimonio con Margherita Venosta, ad avviare la trasformazione in dimora signorile della struttura esistente e a promuoverne l’ampliamento e la decorazione dell’ampio salone a pian terreno, con soffitto a cassettoni datato 1536, che si accompagna al fregio dipinto nella parte alta delle pareti, datato 1543, con stemmi a tinte vivaci tra girali vegetali, putti, bestie feroci e figure antropomorfe. Nel 1650 il palazzo passò ai Lavizzari che ornarono alcune stanze con decorazioni pittoriche e a stucco. A loro si devono anche alcuni inserimenti barocchi, come gli stucchi decorativi dell’androne, i balconcini interni in ferro battuto e il portalino in pietra verde che, dalla corte, consente di accedere a quella che probabilmente era la cappella del palazzo».
Bibliografia e Sitografia
http://www.valtellina.it/info/112/palazzo_lavizzari_mazzo_valtellina_mazzo_valtellina.html
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XVI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI