Castelraimondo (castello di Lanciano)

CENNI STORICI

Il complesso storico monumentale del Castello di Lanciano sorge nel Comune di Castelraimondo in prossimità della riva sinistra del fiume Potenza, dove già nel 1240 era in funzione un mulino cui per primo si collegò il toponimo ‘Lanciano’. Il Castello, circondato da un parco secolare di grande suggestione, ha subito nel corso dei secoli alcune fondamentali ristrutturazioni. Il Castello rinascimentale fu voluto da Giovanna Malatesta, figlia di Sigismondo signore di Rimini e consorte di Giulio Cesare da Varano signore di Camerino:; venne ultimato nel 1488. L’opera fu realizzata trasformando una vecchia rocca della ‘Intagliata’, il sistema difensivo che dal secondo ‘300 congiungeva senza soluzione di continuità Torre Beregna con Pioraco. Tra il 1382 ed il 1385 Giovanni da Varano promosse l'edificazione della rocca per proteggere il confine nord - orientale della città di Camerino. Nel 1489, persa la funzione militare, il castello fu trasformato in residenza signorile da Giovanna Malatesta, nipote di Francesco Sforza e moglie di Giulio Cesare Varano. Il castello e i luoghi ameni intorno stupirono Isabella d’Este Gonzaga, notoriamente altezzosa e amante del bello, in visita ai da Varano nel 1494. Conclusasi la dinastia Varanesca, la proprietà di Lanciano passò a diverse famiglie nobiliari, tra cui i Voglia, i Rosa, i Rossetti, ed infine i Bandini che lo acquistarono da papa Benedetto XIV nel 1754. Il marchese Alessandro Bandini restaurò tutto il complesso, che venne ampliato con la costruzione della Galleria al primo piano, decorata dall'architetto camerinese Giovanni Antinori. Il castello, assegnato per volontà testamentaria agli Arcivescovi pro tempore di Camerino dalla principessa Maria Sofia Giustiniani Bandini (+1977), consorte del noto diplomatico conte Manfredi Gravina di Ramacca, venne trasformato in una stupefacente “dimora-museo”. La dimora è unica nel suo genere per le decorazioni, gli arredi, la ricca collezione di quadri, per il vissuto ad essa impresso dai Bandini e in particolare dall’ultima titolare, di grandi doti spirituali e culturali. I restauri filologicamente scrupolosi non hanno mutato l’identità storica, estetica ed emozionale del luogo, mentre sagaci ritocchi nell’allestimento hanno valorizzato pezzi particolari ed esaltato le atmosfere. Un percorso guidato conduce i visitatori all'interno del castello e nel parco. Dallo scalone settecentesco alle sale con i quadri, gli arredi e gli oggetti della nobile famiglia Giustiniani Bandini, tutto tende a conservare il fascino tipico delle antiche dimore signorili. Di grande interesse, per la particolare cura e preziosità delle decorazioni e dei dipinti, è il Salone delle feste, che oggi ospita convegni e giornate di studio. Poche sono in Italia le dimore signorili che conservano al completo smaglianti apparati architettonici e decorativi e arredi d’epoca. Nelle Marche il Castello di Lanciano rappresenta un unicum soprattutto per la peculiarità di “villa suburbana”, o, se si preferisce - come si legge nella corrispondenza dei Bandini relativa a Lanciano - ‘casino di delizie’. Una raccolta tipicamente settecentesca, generata dal gusto di una famiglia della nobiltà locale, che se da un lato declinava le proprie predilezioni estetiche e decorative, dall’altro mirava alla celebrazione del proprio ruolo sociale attraverso il soddisfacimento di esigenze di fasto e di magnificenza privata in grado di conferire ad essa la dignità e l’autorevolezza di una “dinastia”. Il contesto di assoluta eccezionalità consente al Castello di Lanciano di entrare con pieno diritto nel circuito nazionale delle grandi dimore storiche destinate alla pubblica fruizione. L'intero complesso, colpito dal sisma del 26 settembre del 1997, è stato riaperto a settembre 2005.

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Lanciano

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Museo

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