CENNI STORICI
Il Castello di Acqui Terme detto “dei Paleologi” risale, nel suo impianto originario, almeno all’ XI secolo: la prima fonte scritta che ce ne attesta con certezza l’esistenza – fonte in cui viene ricordato come “castelletto” – si data, infatti, al 1056. L’edificio ha conosciuto, nel corso del tempo, alterne vicende. Fu, dapprima, residenza dei vescovi-conti di Acqui che vi dimorarono fino alla seconda metà del XIII secolo, quando violenti scontri interni fra le famiglie nobili della città posero fine al loro dominio. Divenne, in seguito, roccaforte del borgo medievale di Acqui e sede dei Governatori della città per passare poi, a partire dal 1260, ai marchesi Paleologi del Monferrato che, pur con alcune interruzioni e fra drammatiche vicende di guerre e contese familiari per problemi di potere e successione, lo tennero, insieme con il dominio sulla città, fino agli inizi del XVI secolo. Gli intervalli più significativi nel loro lungo dominio si ebbero fra il 1313 e il 1345 quando Acqui passò sotto il potere di Roberto d’Angiò e, più brevemente, tra il 1431 e il 1436, periodo in cui venne occupata dai Visconti di Milano. Tra il 1536 e il 1706 si data il lungo dominio dei Gonzaga di Mantova, al termine del quale i Monferrato riebbero da Amedeo VIII di Savoia il controllo della città cui si aggiunse, in feudo, l’intero contado. A partire dal 1708, tuttavia, il complesso passò sotto la diretta amministrazione di casa Savoia che lo privò progressivamente della sua originaria funzione di fortezza destinandolo, dai primi del XIX secolo, a quella funzione di carcere che mantenne fino ad anni recenti.
Del nucleo originario medievale del castello non rimane ormai più nulla. Le strutture più antiche attualmente esistenti si datano, infatti, non prima della seconda metà del XV secolo: si tratta, principalmente, del ponte levatoio e di una parte della cinta muraria in cui si trova una torre difensiva angolare. Dopo numerose vicende belliche e diversi assedi che si succedettero tra la seconda metà del XVI secolo e la metà del XVIII, venne parzialmente distrutto dagli Spagnoli nel 1646. Alla nuova ricostruzione, iniziata nel 1663, è da attribuire la parte principale della struttura ancora oggi esistente, quella ora destinata ad ospitare le sale del Museo Archeologico. Di epoca napoleonica è, invece, tutta l’ala separata delle ex-Carceri, mentre agli anni 1860-65 si datano gli ultimi interventi di risistemazione che videro la demolizione di un tratto della cinta muraria per la realizzazione dell’attuale ingresso ai giardini alti del castello.
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2016/03/il-castello-di-giovedi-31-marzo.html
https://turismo.comuneacqui.it/castello-dei-paleologi-e-museo-archeologico/
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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EPOCA
XI sec.
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