Cisano Sul Neva (mura, torri)

CENNI STORICI

«...Esattamente come era accaduto per Villanova, fondata a metà del XIII secolo, anche la fondazione di Cisano è un atto pianificato dal Comune di Albenga, sia da un punto di vista politico, sia strategico e urbanistico. Gli obiettivi di tale decisione sono molteplici: nell'ottica di controllare contemporaneamente una delle vie più antiche di transito verso il Piemonte e di tenere a bada le mire espansionistiche dei Clavesana, la fondazione di una serie di nuovi borghi sbarrava l'ingresso alle valli della zona, dava al Comune il controllo dell'intera piana e, con la scusa di offrire terreni e protezione ai contadini che abitavano gli insediamenti sparsi della zona, sottraeva risorse umane al nemico. Della costruzione del borgo abbiamo notizia certa da un primo documento del 29 aprile del 1272 in cui un tale Rubeus Nipitella, un oscuro podestà di Albenga, facendo riferimento a una “superstans ville Cixani” paga 8 lire genovesi a tal Guglielmo De Turlata per lavori in corso nel nuovo borgo, il cui fosso perimetrale stava venendo tracciato proprio a quell'epoca. La costruzione va avanti per circa 16 anni, dal 1272 al 1288, data in cui sappiamo che l'insediamento non è ancora dotato di una cinta difensiva, elemento inserito solo successivamente. Ma la cinta non è l'unico elemento aggiunto nel corso del tempo; data la difficoltà nel popolare borgo e malgrado la struttura generale sia la rigida maglia ortogonale tipica delle villanove, vi sono non pochi tratti atipici, come se il progetto iniziale fosse stato ridimensionato notevolmente in corso d'opera. Ancora adesso il borgo conserva la propria struttura di insediamento murato, è ancora visibile la struttura rettangolare del suo abitato più antico e il tratto conservato meglio è quello orientale in cui la cinta è delimitata ai lati da due delle tre rimanenti torri a sezione quadrata coronate da merli guelfi. Queste torri, tra le quali quella a nord-est, la Torre dello Sperone, è interessata dall'intervento di recupero finanziato dall'Asse IV del POR FESR 2007_2013, sono giunte a noi non senza difficoltà; oltre agli accadimenti guerreschi cui furono testimoni e protagoniste, necessitarono un intervento di ricostruzione nel 1409 in seguito alla piena del Neva dell'anno precedente salvo esser gravemente danneggiate due secoli più tardi a causa delle truppe savoiarde».

«L'abitato di Cisano ha probabilmente origine altomedioevale (il nome deriva forse da un antico limes bizantino-longobardo del VII secolo), ma la sua posizione attuale risale all'anno 1274, quando Albenga lo rifondò con struttura fortificata. I lavori di costruzione durarono fino al 1288 su un terreno acquistato dal monastero della Gallinara; precedentemente la zona era appartenuta a Bonifacio del Vasto e ai suoi successori, marchesi di Clavesana. La decisione di fortificare il borgo da parte della città ingauna è riconducibile alla sua posizione, che fu sempre strategicamente importante come difesa contro le invasioni dal basso Piemonte e venne così accomunato, nel suo scopo difensivo, alle "ville nuove" di Pogli e appunto Villanova. Nel XIII secolo passò sotto la giurisdizione della Repubblica di Genova, così come altri centri del territorio albenganese. Come la storia ci insegna, nel periodo medioevale furono numerosi gli scontri e le guerre di vicinato o di attacchi sferrati a danno di Cisano da parte di signori che pretendevano allargare i propri domini nel nostro territorio. In tale contesto è da collegare l'assedio al borgo da parte dei Savoiardi nel 1672, che furono, insieme all'evento calamitoso dello straripamento del fiume Neva, le cause del crollo di buona parte della cinta muraria. Questa racchiudeva un abitato compatto, di forma rettangolare e delimitato da fossati e corsi d'acqua naturali; al suo interno, oggi come allora, stretti carruggi si intersecano ortogonalmente mentre le piccole piazzette sono ricavate dalla demolizione di edifici pericolanti. Nella parte muraria ancor visibile si può osservare la tecnica costruttiva delle mura e delle torri che si basava in prevalenza sull'utilizzo di grossi ciottoli del fiume; proprio da una delle torri fu ricavato il trecentesco campanile della Parrocchiale, dedicata Santa Maria Maddalena, che si affaccia sulla piazza principale del paese. Poco fuori dall'abitato, in un tratto nel quale il fiume scorre incassato tra pareti di roccia, merita una sosta la chiesa di San Calocero, edificata nell' XI secolo dai monaci benedettini della Gallinara, quale ricovero per i pellegrini. Sottoposta a successive ristrutturazioni, ha però conservato una bella serie di archi binati risalenti alle origini romaniche».

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Cisano_sul_Neva#Architetture_militari 

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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