Torre del Parco (di Camerino, castello da Varano)

CENNI STORICI

«Il nome proviene dalla corruzione di “varco” (per la funzione di controllo sul ponte) in “barco”, poi in “parco”. Fu chiamata anche Torre del ponte, il quale ancora si conserva ed ebbe qualche funzionalità anche durante l’ultima guerra. Ma Giovanni Da Varano che la costruì come uno dei perni dell’Intagliata la chiamava “Salvum me fac”. Più tardi fu anche detta Torre dei Bilancioni. Lo stemma dei Da Varano è tuttora murato in alto sul lato di tramontana. Se dapprima, sull’incrocio delle strade, Salvum me fac fu tenuta a tutto punto per la difesa, nello scorcio della signoria, servì per incontri diplomatici a mezza strada senza salire a Camerino, o disturbare i riposi della signora a Lanciano. I Pallotta di Caldarola l’acquistarono e ne ebbero il titolo di conti di Torre del Parco. Oggi la costruzione ha una possanza nuda e imperiosa; basso il casolare ad angolo retto con un lato lungo la sponda cupa e fonda del Potenza; massiccia la torre, sfondata nel tetto e nei pavimenti, da cielo a terra; l’edera si abbarbica rigogliosa dall’angolo verso la Prolaquense. Trasformata in casa colonica, l’antica residenza mostra ancora sopra gli archi ribassati di un paio di porte fregi in cotto con scattanti cacce al cervo».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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