CENNI STORICI
Sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, a 7 chilometri da Tolentino, s'innalza, maestoso e suggestivo, il Castello della Rancia ricostruito nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente grancia cistercense. Il castello, di forma quadrangolare, è composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. A difesa dell'ingresso principale del castello si eleva una delle torri a cui si accedeva mediante un ponte levatoio, sostituito in seguito da uno in muratura. Il mastio, nucleo originario della preesistente grancia, è alto circa 30 metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a crociera. Al secondo piano, fornito di un ampio camino e raggiungibile tramite una scala a chiocciola in pietra, si trovava l'alloggio del granciario e poi del castellano. Il piano seminterrato del mastio, illuminato da due alte feritole a bocca di lupo, fu un tempo usato come prigione come indicano i grossi anelli in ferro infissi alle pareti. Su due lati adiacenti della corte, provvista al centro di una profondissima cisterna, si innalzano due porticati con archi a tutto sesto sorretti da pilastri cilindrici in laterizio. Al primo piano un altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una cappellina barocca eretta dai Gesuiti. Testimonianze non confermate sostengono l'esistenza, al centro del cortile, di un'altra cisterna dove sembra vennero sepolti molti dei caduti durante la Battaglia della Rancia nel 1815. Secondo la tradizione esisterebbe inoltre una galleria medievale che dovrebbe congiungere il Castello alla Basilica di S. Nicola. ...
Il Castello della Rancia deve il suo nome alla preesistente grancia cistercense, dipendenza dell'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra. Intorno al 1350 Rodolfo II da Varano di Camerino, capitano generale della Chiesa nella Marca, intuendo l'importante funzione militare di una fortificazione a difesa della valle del Chienti e della Strada Romana estromise i monaci, si impadronì della grancia e la trasformò in castello. L'imponente costruzione fu condotta a termine nel 1357 per opera dell'architetto Andrea Beltrami da Como. Nel 1581 il Castello fu ceduto da Gregorio XIII ai Gesuiti che lo trasformarono, essendone cessata la funzione difensiva, in grande fattoria ed ospizio per i viaggiatori. Successivamente entrò in possesso della famiglia dei marchesi Bandini che, due secoli più tardi, lo cedettero al Comune di Tolentino. Nel corso degli anni ebbe ospiti, tra gli altri, Pio Il nel viaggio da Roma ad Ancona, dove morì (1464, Giovanna d'Austria (1573), Margherita duchessa di Parma (1580), Cristina di Svezia (1655) e, nel 1782, Pio VI di ritorno da Vienna; in quell'occasione venne eretto un arco trionfale tuttora esistente di fronte all'imbocco della strada che conduce al castello. Fu anche centro di numerose battaglie: nel 1377 fu conquistato dai condottieri John Hawkwood (Giovanni Acuto) e Lucio von Landau; nel 1406 vi si acquartierò Braccio da Montone nella campagna contro Fermo; nel 1442 vi fu stipulata una tregua tra Francesco Sforza, che ritentava la conquista della Marca, e Nicolò Piccinino al servizio del Pontefice. Il 2 e 3 maggio 1815 fu teatro della Battaglia della Rancia, in cui le truppe austriache comandate dal generale Bianchi sconfissero Gioacchino Murat, re di Napoli, che tentava di unificare l'Italia in quella che fu definita la prima battaglia del Risorgimento italiano.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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