Albisola Superiore (ruderi del castellaro)

CENNI STORICI

«Il sito del Colle Castellaro di Albisola Superiore è importante per la sua valenza storica di nucleo originario dell'antica Alba Docilia (nucleo romano di Albisola). Il Castellaro è stato un insediamento arroccato su luoghi di facile difesa, tipico della Liguria pre-romana. A dimostrazione dell'importanza del luogo è da ricordare il ritrovo in situ di alcuni oggetti, quali un anellino doro, un'ascia in pietra verde e due frammenti di selce scheggiata. I romani, quando fondarono Alba Docilia (IV secolo d.C.), abbandonarono il Colle Castellaro perché forti della loro potenza non avevano bisogno di fuggire di fronte al nemico, ma con le invasioni barbariche tutto cambiò nuovamente: la popolazione abbandonò la pianura e il colle in oggetto, ove ancora dovevano sorgere i resti del precedente castellaro, venne munito di un castello provvisto di torri che dominava le due valli e la via Aurelia. Il castello medioevale, che fu più volte ricostruito, si collega a nord con il castello del comune di Stella e ad est con quello di Varazze, formando un sistema di forti con il quale la famiglia aleramica proteggeva i suoi territori marittimi. Il castello seguì le sorti dei marchesi aleramici: nel 1122 il marchese Guelfo, che era non stabile dal punto di vista militare, non aveva eredi maschi, dona il castellaro al Duomo di S. Maria di Savona per mettere i propri beni sotto la protezione del Vescovo; morto Guelfo la vedova fa una nuova donazione al comune di Savona, perché nel frattempo il potere del vescovo era passato ai consoli. La figlia Ferraria rimasta orfana, 1139 fu obbligata a sottomettersi ai genovesi accettando di andare a vivere a Genova, dove morì e con lei fini il marchesato di Albisola; il dominio passo per eredità ai marchesi di Savona, ma a causa del veto di Genova, Savona non riuscì mai ad avere stabilmente il castello di Albisola. Nel 1227 Savona sì schierò contro Genova ed il castello fu preso d'assedio: si ritrova l'illustrazione di tale assedio del castello nel codice originale degli Annales Januenses conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Nel 1251 Savona dovette rinunciare ad ogni diritto sul castello di Albisola e nel 1290 tutto il territorio di Albisola, Celle, Varazze venne sottomesso alla Repubblica di Genova. Il 3 maggio 1389 vennero compilati gli statuti di Albisola ed in questi la collina del castellaro è preservata da varie norme, tra cui il divieto di occupare e lavorare la terra, di costruirvi case e lobbligo di tenere sgombre le numerose strade che salgono ad esso. Nel sec. XVII la Repubblica di Genova per migliorare il suo sistema difensivo e per far fronte alle scorrerie dei barbari, mise nel castello un presidio di centocinquanta soldati con armi da fuoco, rifacendo le mura e inserendo feritoie per i fucili. Nonostante lo stato di abbandono e di degrado [è] ancora leggibile l'impianto planimetrico sul quale era impostato il manufatto ed è abbastanza ben conservata una porta e parte di muratura in elevazione».

Bibliografia e Sitografia
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PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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