CENNI STORICI
Il castello di Castagneto è una imponente villa-castello dalla vita piuttosto travagliata, poiché venne distrutto e ricostruito più volte nei secoli, a causa dei numerosi scontri che lo videro protagonista come oggetto di conquista (la posizione strategica lo rendeva decisamente importante per i governanti) o di vendetta. Attualmente, il Castello è dimora privata della famiglia Bruni Tedeschi, che da alcuni anni lo ha reso sede di mostre ed eventi di particolare interesse artistico. è grazie ad Alberto Bruni Tedeschi, imprenditore di livello internazionale, collezionista d'opere d'arte e musicista (fu Sovrintendente del Teatro Regio di Torino per 14 anni ed è sempre grazie a lui che il teatro venne ricostruito in seguito all'incendio del 1936). La struttura dell'edificio, che presenta linee neogotiche derivate dal suo ultimo architetto, Ernesto Melano, lo pongono per bellezza e importanza al pari di altri importanti luoghi del Piemonte, come il Borgo Castello nel parco di La Mandria a Venaria (TO), il Castello di Pralormo, il Castello Reale di Racconigi, ecc. La famiglia Bruni Tedeschi è comunque la proprietaria che più ha fatto per il Castello: l'ing. Alberto Bruni Tedeschi intraprese i lavori di rinnovamento più imponenti nella storia dell'edificio, durati circa 30 anni, durante i quali fece costruire l'impianto di riscaldamento, installare ascensori, aggiungere cucine e servizi. Lo fece abbellire con boiseries, pavimenti in marqueterie, nuovo mobilio, nuovi quadri e statue. Fece anche restaurare i numerosi affreschi presenti nelle sale. Il parco del Castello, particolarmente affascinante sia per la parte più ripida sul versante della collina castagnetese che per la parte in classico stile inglese, è circondato da un parco di alberi secolari, orti, terrazze coltivate a fiori, serre e cascine.Le prime testimonianze della sua edificazione si hanno nel 1019, in un documento nel quale il figlio del marchese Adalberto II re d’Italia, Ottone Guglielmo, dona ai monaci dell'abbazia di Fruttuaria il castello, i territori circostanti e metà del vicino paese di Chivasso. Nel 1277 la proprietà del castello è data ai Marchesi del Monferrato dal Vescovado di Ivrea, insieme alle città di Casalborgone e Chivasso, a titolo di investitura. Dal momento che la regione era però sotto il controllo dei Principi d'Acaja, il castello assiste a sanguinosi scontri tra i due eserciti, fino, nel 1397, a soccombere sotto le fiamme appiccate dalle armate di Facino Cane, condottiero piemontese conosciuto per la sua ferocia, che combatté contro i principi d'Acaja sotto la bandiera di Teodoro II del Monferrato. Il Castello venne successivamente ricostruito e continuò a cambiare proprietario fino a quando, nel 1620, Vittorio Emanuele I duca di Savoia lo diede in feudo al conte Giovanni Antonio Trabucco, potente generale delle finanze del Re; ciò nonostante, nei primi anni del 1700, il castello ed il suo borgo vennero nuovamente distrutti, a causa della guerra di successione spagnola e ad opera del maresciallo La Feuillade. Quarant'anni dopo, cominciò un periodo di tranquillità per il Castello: i conti Trabucco chiamarono l'architetto Nicolis de Robilant per ridisegnare il progetto e ricostruirlo; i lavori vennero terminati nel 1835 da Ernesto Melano, architetto disegnatore di Sua Maestà Carlo Alberto ed esponente di spicco del neogotico italiano. Il Castello venne maggiormente abbellito dai conti Ceriana, cui la sua proprietà passò verso la fine del XIX secolo. Venne aggiunta una galleria disegnata nello stile del '500, decorata finemente con marmi e pietre scolpite, inoltre Gonin e Sereno, due grandi artisti piemontesi, decorarono alcune sale. Anche i successivi proprietari, i conti Fè d'Ostiani, ebbero cura del maniero, fino a quando, nel 1952 la proprietà del Castello passò all'ing. Alberto Bruno Tedeschi
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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SITO UFFICIALE
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