Ancona (porta Capodimonte)

CENNI STORICI

La Porta di Capodimonte era stata costruita nel 1335 da Nicola Bonderuolo, secondo una lapide che ivi si trovava, e restaurata nell'ultimo scorcio dello stesso secolo con le multe dei mercanti anconitano che erano incorsi nella scomunica per aver commerciato con i Turchi senza averne avuto la facoltà. Nel Settecento era stata trasformata nella sua facciata verso l'esterno cosicché a chi veniva dal Piano San Lazzaro si mostrava non tanto semplice porta di città, quanto arco celebrativo. La struttura trecentesca era stata infatti rivestita con un nuovo strato di muratura in cotto che formava lesene, riccioli, cornici secondo la tipologia delle scenografie dell'epoca. Solo sul fronte verso la città era stato conservato a vista il grande arco a tutto sesto, più alto di quello che formava l'effettivo ingresso. Fino alla sua demolizione, avvenuta nel 1945 dopo i danni bellici, rimasero gli anelli in pietra per l'alloggiamento dei cardini delle porte, i fori per i travi che sorreggevano il solaio in legno per il servizio di sorveglianza e le tracce delle pitture eseguite in memoria dell'assedio del 1414. Rappresentò, sino al 1789, l'ingresso principale della città; in quell'anno, con l'inaugurazione di Porta Pia, perdette questa funzione.

Bibliografia e Sitografia
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XIV sec.

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