CENNI STORICI
La prima menzione di Ruffia risale al 1143, quando gli eredi di Bonifacio del Vasto cedono al monastero di Staffarda tutti i redditi, tranne un maiale, della domo Rodulfi (Cartario di Staffarda, I, doc. 4). A giudicare del modo in cui l’insediamento è menzionato non sembra che si possa parlare per l’epoca di un villaggio nucleare ma solo di una presenza insediativa, presumibilmente debole e limitata. Solo pochi anni dopo, in un diploma imperiale Rodulfia è indicata come curtis, ma la laconicità della menzione non ci permette di comprendere se si fosse effettuato già il salto (possibile) verso una struttura di villaggio (Le carte dell’archivio arcivescovile di Torino, 24); è solo nei primi decenni del XIII secolo che l’insediamento di Ruffia è attestato in maniera inequivocabile come un vero e proprio villaggio, anche se le scarse fonti non consentono di delineare meglio il processo. Nel 1253, nell’atto di cessione dai Busca ai Saluzzo il centro viene infatti definito villa, con cui si intende un insediamento accentrato e aperto; è infatti da sottolineare la mancanza di riferimenti a strutture fortificate, tipiche invece all’epoca nei centri rurali di dimensioni anche discrete. Neppure quindici anni dopo tali strutture risultano però già in essere; nel 1267 l’insediamento viene infatti definito castrum et villa. L’assetto insediativo risulta nettamente accentrato fino almeno alla metà del XV secolo. A partire da quel momento l’area circostante al nucleo abitato vede lo sviluppo di un insediamento sparso, nella forma delle cascine. La consistenza demografica della popolazione residente nelle cascine rimane tuttavia sempre piuttosto ridotta mentre la preminenza demica (e non solo) del concentrico, imperniato sul vasto complesso del castello signorile, risulta costante - Il maniero seguì le vicende del paese: fu possesso dei Falletti, dei Del Carretto e infine dei Cambiano di Ruffia che lo tennero fino alla rivoluzione francese. Nel castello fu attivo il pittore Lorenzo Pascale, figlio di Oddone, uno tra i tanti artisti che per tutto il Cinquecento e parte del Seicento avrebbero impreziosito l’edificio di decori in stile manierista. Lorenzo Pascale realizzò dipinti per un padiglione del giardino del castello e per la cappella dell’Annunziata. Il castello si presenta ora in forme sei-settecentesche, ma include elementi medioevali e rinascimentali che nel corso dei secoli sono stati sopraelevati: così che ora dominano i corpi principali e la torre.
Bibliografia e Sitografia
http://castelliere.blogspot.com/2015/01/il-castello-di-lunedi-26-gennaio.html
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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EPOCA
XV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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