CENNI STORICI
Ciò che resta del castello di Capo di Disi è ubicato in contrada Borangio, case Borangio del comune di Agrigento (da Agrigento, strada statale 115 per Sciacca, uscita Montallegro per Cattolica Eradea; 6 km prima di Cattolica Eraclea, carreggiabile a destra per case Borangio). Il castello medievale è stato trasformato in una piccola masseria fortificata, oggi totalmente abbandonata. Dai ruderi, si può presumere che il castello fosse in origine in realtà una semplice torre di forma quadrangolare, forse rinforzata da un muro di cinta. Tra le strutture residue esiste ancora una botola che metteva in comunicazione il primo livello della torre con una piccola grotta sottostante. I muri conservati hanno uno spessore di ca. 0,50 m e sono costruiti in pietrame legato con abbondante malta. Anche se lo stato di conservazione del complesso, in disfacimento totale, non consente di approfondire la descrizione, riteniamo che Borangi appartenga alla classe delle torri rurali isolate del Trecento. I resti fuori terra visibili non consentono una lettura ricostruttiva dell'impianto. Nel 1211 - il tenimentum di Captedis (poi Capo di Disi) è confermato alla chiesa di Palermo da Federico II. Nel 1305 ca. - castrum de Capo di Disi ecclesie panormitanae. Nel 1355 ca - il castrum Barangij è annoverato nella lista di terre e castelli siciliani. Nel 1456 ante - la chiesa di Palermo cede il castello di Capo di Disi a Gispert d'Isfar. Nel XV secolo (prima metà) - Capu di Disi è annoverato fra i castelli situati in feudi disabitati. L'edificio fortificato, costruito su una piccola rupe con una grotta, sfruttava al massimo il rilievo roccioso, assecondandone l'andamento. Questo sito, di poca rilevanza, è circondato da colline molto più alte, che limitano la visuale ad un territorio agricolo piuttosto ristretto. L'impianto planimetrico era presumibilmente rettangolare. La proprietà attuale è privata e versa in stato di abbandono».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI