CENNI STORICI
Il castello di Archi è situato su un'altura boscosa, nella parte più alta del paese, dalla quale domina la Valle dell'Aventino e quella del Sangro. La struttura del forte si presentava a pianta quadrata e agli angoli si erigevano massicci torrioni cilindrici, ancora oggi in buona sostanza conservati. Il fortilizio fu eretto secondo le basilari tecniche costruttive del tempo, che prevedevano l'utilizzo di pietra e malta, e doveva avere un certa imponenza. Molteplici sono state le fasi di trasformazione che l'hanno interessato nel corso dei secoli e ancor più numerosi i proprietari che hanno gestito il relativo feudo. Storia e leggende: in epoca medievale esso fu tra le strutture cardine del sistema di fortificazioni posto a difesa delle zone meridionali della Maiella e della valle del Sangro. La sua funzione in tal senso era già attestata nell'XI secolo, quando aveva molto probabilmente già assunto la fisionomia di un complesso fortificato, con il castello e le mura di cinta. L'ultima nobile famiglia che potette vantare diritti sulla proprietà del forte, prima dell'estinzione dei diritti feudali nel 1806, fu quella degli Adimari, marchesi di Bomba. Infine passò alla famiglia Lannutti, da cui il nome di Palazzo baronale Lannutti, fino al sequestro tedesco nel 1943. Durante il secondo conflitto mondiale il castello venne trasformato in linea di difesa del fronte contro l'avanzata delle truppe alleate inglesi e, purtroppo, durante uno degli scontri le mura vennero distrutte. Una parte del castello fu invece fortunatamente sottratta alla distruzione delle mine grazie all'intervento di alcuni uomini valorosi. Pur se allo stato di rudere, il castello costituisce una delle testimonianze architettoniche più importanti del borgo fortificato.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI