Campremoldo di Sopra (fraz. di Gragnano Trebbiense, Castelvecchio)

CENNI STORICI

Sul ricco territorio pianeggiante della giurisdizione feudale di Campremoldo, poco meno di diecimila ettari non lontano da Piacenza, sorgono ben tre castelli, Castelvecchio, Castelbosco e Castelmantova. Di un quarto insediamento, posto sull’area attigua la Chiesa di S. Pietro a Campremoldo di Sopra, detto il Castellaro, non rimane traccia se non nel toponimo. Si tratta probabilmente del sito più antico, risalente forse al periodo del primo incastellamento, quando la zona era in gran parte proprietà dei monasteri di S. Sisto e di Quartazzola.

Fra il XII ed il XIII secolo il feudo era dominato da due importanti famiglie, i da Pecorara e i da Campremoldo. La prima era una nobile famiglia originaria dell’alta Val Tidone che diede i natali al cardinale Jacopo da Pecorara, legato pontificio noto per l’acerrima rivalità che lo contrappose a Federico II. La seconda era invece una potente famiglia locale arricchitasi con l’attività mercantile e finanziaria nelle societates piacentine e lombarde sui mercati di mezza Europa.

Verso la fine del ‘200 queste antiche famiglie furono scalzate dall’ascesa degli Scotti che propio all’apice della loro potenza politica ed economica acquisirono con Alberto Scoto, signore di Piacenza, la proprietà di gran parte di questi territori.

Non si conosce la data in cui venne eretto Castelvecchio, ma era di certo di proprietà dei da Pecorara già nel 1186. Nel 1372 il castello si arrende alle milizie pontificie che avevano invaso il territorio piacentino. Nel XVI secolo poi Castelvecchio si ritrova sotto il dominio dei Malvicini Fontana. Infine viene saccheggiato e distrutto nel XVII secolo, durante la guerra di Odoardo Farnese contro gli Spagnoli.

Ben poco è rimasto oltre il corpo di fabbrica in cui alloggiava il ponte levatoio: poche strutture fatiscenti, in parte adibite ad uso residenziale, che circondano la corte interna. Buona parte delle strutture superstiti comunque sembrano essere rifacimenti che poggiano sulle basi del fortilizio originario, che era sicuramente circondato dal fossato.

Bibliografia e Sitografia

http://www.archeomuseovaltidone.it/

http://nuke.valtidoneluretta.it/

http://www.comune.gragnanotrebbiense.pc.it/

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XII sec.

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