PORTOCANNONE (palazzo Cini-Tanasso)

CENNI STORICI

Può essere considerato a ragione non solo uno degli edifici più interessanti del piccolo centro di Portocannone, ma anche dell'intera Provincia; la sua edificazione deve essere collocata tra il 1735 e il 1742 ad opera del Barone Carlo Diego Cini, appartenente ad un importante casato originario di Guglionesi. Il palazzo, che successivamente divenne proprietà della famiglia Tanasso, è posto all'interno del centro abitato e si sviluppa su tre livelli di piano con la sua pianta a forma quadrangolare; il piano terra si sviluppa intorno ad un cortile interno, il primo piano è caratterizzato da diverse stanze affrescate e dalla presenza di mobili antichi, mentre il secondo prevede un loggiato, che sporge sul giardino. Guardandolo dall'esterno, appare come una fortezza per il suo aspetto compatto, caratterizzato da rinforzi sugli angoli.  Una volta entrati e percorso uno scalone che porta ad un'anticamera, è possibile ammirare alcuni dipinti del XIX e XX secolo. Subito all'ingresso si presentano agli occhi del visitatore affreschi, che riproducono quattro divinità italiche con orecchie appuntite, corna e piedi caprini. Il palazzo è caratterizzato inoltre da splendidi dipinti: in salotto, il pittore Ugo Sforza ha riproposto, ripreso da Rubens, il "Ratto delle Leuccipidi", in una stanza adibita a studio invece è riprodotto un nudo maschile con un cavallo, che si rifà probabilmente alla "Fedra" dell'Ippolito. L'ultimo restauro risale al 1915 e fu effettuato dalla famiglia Tanasso.

Bibliografia e Sitografia

Palazzo Baronale Carlo Diego Cini Famiglia Tanasso, 1730/00/00 post - (beniculturali.it)

Articoli di approfondimento

CITTÀ

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XVIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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