Cornigliano (quartiere di Genova, castello Raggio)

CENNI STORICI

«Il Castello sorgeva in fondo alla strada di Cornigliano, sul territorio che dalla "Fossa a Calcinara", arrivava poco oltre l'antico scoglio di Sant'Andrea, luogo conosciuto come "Deserto", roccioso, brullo, nero e dirupato. Le prime notizie su questa singolare località risalgono al 1131, anno in cui un certo monaco Alberto si trasferì alla Badia di Sant'Andrea: il detto "Sant'Andrea predica al deserto" potrebbe significare che le sue parole cadevano nel vuoto, ma potrebbe invece riferirsi proprio al luogo dove egli aveva il suo romito. Non essendoci la strada costiera, il convento era raggiungibile solo mediante un sentiero: documenti dei secoli successivi accennano alla necessità di assicurare la viabilità e di sviluppare la litoranea. Alla fine del 1772 l'ingegnere militare Giacomo Brusco ricevette l'incarico di migliorare il tratto di strada antistante lo scoglio di Sant'Andrea. Già da tempo il Deserto era in mano ai briganti, il cui capo - un certo Gabbaia - fu alla fine catturato e condannato a morte: fino all'inizio del Novecento esisteva ancora, su uno sperone di roccia in prossimità dello scoglio di Sant'Andrea, un cippo di marmo che indicava il punto dove il bandito era stato decapitato. ... Lo scoglio di Sant'Andrea era collegato al Deserto mediante un ponte ma, con il progressivo insabbiamento dovuto ai detriti trasportati dai locali corsi d'acqua, nel primo Ottocento era già unito alla terraferma, sovrastato dal secentesco fortilizio costruito dal Governo della Repubblica ad uso di polveriera. Dopo il 1860 il fortino fu occupato da un piccolo distaccamento di soldati di Marina e fu poi abbandonato. Nel 1879 il Demanio mise in vendita il comprensorio, che fu acquistato da Edilio Raggio, il quale affidò all'architetto Luigi Rovelli, cavaliere al merito dell'Accademia di Belle Arti per Ornato ed Architettura, il compito di edificare il Castello. ...

Per la costruzione del Castello non si badò a spese: il costo complessivo dell'opera ammontò all'incredibile cifra (per quei tempi!) di 660.000 lire. L'edificio era composto da un elemento parallelepipedo, ad uso abitativo, e dalla torre a pianta quadrangolare, saldati insieme mediante un corpo che si prolungava a 90° dall'elemento principale. L'accentuato verticalismo, sottolineato da alte bucature a sesto acuto, lo rendevano simile nell'aspetto al famoso Castello Miramar che Massimiliano d'Asburgo aveva fatto costruire verso il 1855 sulla Punta di Grignano, nella riviera triestina. Ad ovest del corpo principale svariate aperture immettevano alle scuderie, al giardino e al piccolo orticello. Dalla parte opposta partiva una galleria, i cui archi erano sostenuti da una fila di colonnette, da cui si ammiravano il mare e la costa fino alla Lanterna di Genova. Internamente il Castello si divideva in quattro piani: il terreno, il piano nobile, la zona notte con le camere da letto e i mezzanini. Il pian terreno svolgeva funzioni di rappresentanza, con l'ampio atrio illuminato da una vasca circolare di cristallo inserita nel soffitto, colma d'acqua e di pesci; tutt'intorno archi, sostenuti da colonnette di bardiglio, mentre lungo le pareti si alternavano arabeschi, fregi e stemmi. La residenza fu attivamente frequentata da illustri personalità, fra cui re Umberto e la regina Margherita, la contessa Fiammetta Doria, il duca di Galliera, il principe di Napoli, il conte di Torino, il presidente del Consiglio Giolitti. Purtroppo, il 22 ottobre 1906 Edilio Raggio morì e con la sua scomparsa si concluse un epoca ricca di intensi traffici commerciali e importanti alleanze politiche. ... La magnificenza e lo sfarzo del Castello andarono incontro ad un destino alquanto triste dopo la II Guerra Mondiale: la crisi socio-economica conseguente al conflitto si riflesse anche sullo stupendo edificio - che fino ad un trentennio prima era stato un ambito polo di attrazione per nobili e politici - e il castello fu abbandonato e lasciato in balia di balordi e disperati. Nel 1951 fu abbattuto e nell'area sorse l'attuale aeroporto, inaugurato circa dieci anni dopo».

Bibliografia e Sitografia

http://www.sullacrestadellonda.it/toponomastica/castello_raggio.htm

Articoli di approfondimento

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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