Terrazzo (torre castello)

CENNI STORICI

«Nel paese di Terrazzo, ai confini con la provincia di Padova, si trova un'antica torre inserita in un complesso difensivo di grande importanza strategica specie durante le signorie e che vide veronesi (Scaligeri) e padovani (Carraresi), contendersi questi territori in occasione di continui combattimenti. Lo stesso nome del paese di Terrazzo deriva, con molta probabilità, dal latino "turris" documentato anche dallo stemma comunale nel quale è riprodotta una torre, proprio la stessa torre-fortezza con merlature ghibelline oggi inserita in un importante complesso di grandi dimensioni con villa, rustici, aia e barchesse racchiusi da un muro in cotto alto circa tre metri il quale protegge l'intera proprietà. La villa Nani-Mocenigo, in seguito Graziani-Pesarin, vede al centro un palazzo quattrocentesco e poco lontano la torre. Nel corso dei secoli, nonostante alcuni interventi, l'intera struttura ha mantenuto l'originaria distribuzione volumetrica con tre stili architettonici a caratterizzarla: quello originario della torre, quello del palazzo che presenta un loggiato con volta a botte e quello più recente della barchessa, costruita con molta probabilità su di un edificio preesistente. La torre-fortezza venne eretta nel 1200 a difesa dell'intera zona e risultò subito un baluardo difficile da superare. Nel 1234 Ruberto de' Pii, podestà di Verona, tentò di prendere Legnago e Porto senza riuscirvi; per vendicarsi cercò di spianare il forte di Terrazzo, ma fallì per la tenacia dei difensori. Alto circa 40 metri, il forte è attorniato da una cinta muraria di 3 metri d'altezza. La torre, maestosa, è abbellita da alcune decorazioni nella parte superiore mentre termina con merlature chiuse in un periodo successivo con un tetto in cotto. Attualmente la torre è adibita a magazzino, ma a pian terreno è ben visibile il soffitto a botte che presenta al centro un piccolo fiore. A dividere gli accessi a nord e a sud, sono presenti due grandi portoni in legno. Una rampa di scale conduce al piano superiore dove è ben visibile una bella finestra a forma di loggetta. Al primo piano si trova un grande camino con alcune scritte ancora oggi visibili: "Ostilivs de lazzaris Verbaniensis 1664" mentre più in basso troviamo un'altra scritta "Iusis: bati: Brunello fece piantare il stradon MCLVIII il mese marzo MCLVIII". Sulla torre medioevale aleggia anche una leggenda. Si dice infatti che sotto terra corra un cunicolo segreto, che un tempo costituiva una comoda via di fuga in caso di attacchi esterni, in questo antro i proprietari avrebbero nascosto parte delle loro ingenti ricchezze. Di questo cunicolo si conosce l'uscita posta a varie centinaia di metri di distanza sotto il ponte che attraversa il fiume Terrazzo nella proprietà Cucina-Ferri, ma non si conosce la botola d'accesso posta nei pressi della torre. In passato l'imbocco, ancora oggi ben visibile, fu anche nascondiglio di partigiani e qualcuno ebbe il coraggio di percorrerla per alcune decine di metri, ma il cunicolo, interrotto da alcune frane, non risulta oggi più accessibile. La leggenda quindi resta, come restano celate le ingenti ricchezze. La torre e la grande villa si trovano dentro una proprietà privata e sono visibili solo dall'esterno».

Bibliografia e Sitografia

http://www.prolocobassoveronese.it/index.php?t=terrazzo&gru=25

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XIII sec.

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