CENNI STORICI
Il documento più antico che cita Colle d’Anchise risale al 1314, laddove è chiamato “Corranchisio”, ma il territorio sul quale insiste l’attuale comune è stato abitato fin dall’età sannita, e a testimonianza di ciò, i frammenti di laterizio risalenti al IV- II sec. a.C., ritrovati in località S. Giovanni e Collalto (alcuni con l’indicazione del “meddix”, alta autorità sannitica) potrebbero far supporre in loco, l’ubicazione di un importante edificio (tempio o torre di avvistamento) risalente a tale periodo. Con l’avvento dei Romani anche i siti sanniti di Colle d’Anchise furono distrutti o riutilizzati per l’insediamento di colonie e municipi. A tal proposito l’iscrizione risalente al I sec. d.C. e altri resti rinvenuti in località Fonte dei Ceci, sono testimonianza di accadimenti relativi a quest’epoca. È verosimile che la torre inglobata nei ruderi del “Castello” di Colle d’Anchise possa essere sorta in tale frangente e quindi può essere datata tra il IX e XI sec. d.C. Essa è sicuramente la struttura superstite più antica che ancora oggi si può vedere in paese, insieme ai ruderi del Palazzo Ducale di età sei-settecentesca, del quale oggi rimangono sempre meno tracce se si esclude un tratto, ancora ben conservato, del possente muro a scarpa che controlla dall’alto la valle del Biferno. L’eta feudale segna il passaggio di numerose famiglie notabili, che si avvicendano a capo dell’abitato : i Pandone, i Sanframondo, i Mormile i Tomacelli, e a ridosso dei primi anni del Settecento, la prestigiosa famiglia di Costanzo. Questa, venuta nel Reame con le armi di Enrico VI, fondatore della monarchia sveva di Napoli, emerse nel secolo XIII. Nel paese interessanti da visitare sono i già citati ruderi del Palazzo ducale seicentesco con la torre di età longobarda inglobata nel muro di cinta.
Bibliografia e Sitografia
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XIV sec.
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