CASTROPIGNANO (ruderi del castello d’Evoli)

CENNI STORICI

Castropignano dovrebbe corrispondere per la sua ubicazione strategica all’antica “palombinum” che nel lingua sannitica significa fortezza. L’edificio fu costruito durante la dominazione longobarda invece nell’XI secolo fu fortificato e trasformato dai normanni. Dal 1345 fino alla fine del XIX secolo la famiglia d’Evoli si impadronì di tutto il territorio di Castropignano compreso il castello e lo mantennero fino alla fine del XIX secolo cioé fino alla fine della feudalità. Furono proprio loro a progettare i primi lavori di trasformazione nel 1362 su proposta di Giovanni d’Evoli che riedificò il castello sulle strutture già esistenti. Successore di Giovanni fu Andrea che nel 1396 perse il feudo poiché considerato un ribelle dalle autorità di quel tempo. Grazie ad Antonio d’Evoli la famiglia riuscì ad avere di nuovo la proprietà del castello. Il personaggio senza dubbio più noto è Vincenzo d’Evoli a cui si deve la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Grazie ubicata a Castropignano. L’ultimo intervento risale al 1683 ad opera del duca Domenico d'Evoli, ultimo erede della famiglia. Verso la fine del XIX secolo la famiglia si estinse e il castello fu lasciato incustodito. Sul portone dell’edificio è ancora presente lo stemma della famiglia d’Evoli. Circa la disposizione degli elementi dell’edificio stesso, sappiamo che oggi non gode dello stesso prestigio di un tempo; al contrario, a causa dei numerosi interventi è stata trasformata la struttura originaria. Il castello è a pianta quadrangolare ed era caratterizzato oltre che da un cortile interno anche da numerose stanze che erano a disposizione per riporre gli alimenti oppure erano delle stalle per il bestiame sulle quali si affacciavano degli appartamenti. Stando ai documenti rinvenuti, un tempo il castello era dotato di una bellissima scalinata a due rampe corredata di una balaustra con colonnine in pietra. Il castello d’Evoli un tempo era anche delimitato da un fossato molto profondo, all’interno del quale furono costruite mura di cinta e due torrioni, dei quali uno serviva a difendere l’ingresso principale mentre l’altro era collocato nella zona dello strapiombo, precisamente nella parte posteriore.

Bibliografia e Sitografia

movio.beniculturali.it/ascb/leeccellenzedelmolise/it/15/castropignano

Articoli di approfondimento

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